Pnrr, serviranno 300mila lavoratori. Ecco i settori a caccia di personale

La richiesta riguarda 45mila lavoratori altamente istruiti in più come matematici, ingegneri e fisici

Pnrr, serviranno 300mila lavoratori. Ecco i settori a caccia di personale
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Il Pnrr ha cambiato diverse prospettive in Italia, una di queste riguarda il mondo del lavoro. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza nel 2024 richiederà infatti la disponibilità di 300mila lavoratori, si tratta dell’1,7% in più. Il vicedirettore generale della Banca d’Italia, Piero Cipollone, ha illustrato le novità in arrivo nel settore occupazionale le quali sono strettamente collegate al noto intervento economico europeo.

Gli effetti sul mondo dell’occupazione

Il Pnrr ha avuto un impatto notevole sul mondo dell’occupazione. Proprio in merito alla questione durante un dibattito al Meeting di Rimini, il numero due della Banca d’Italia ha spiegato che saranno necessari nuovi ruoli e nuove posizioni. A questo proposito uno studio firmato Bankitalia ha affermato che il 79% degli incrementi nel mondo del lavoro grazie al Piano avverrà nel privato.

I settori

In merito ai settori che richiederanno lavoratori Cipollone ha affermato: "È interessante la scomposizione l'impatto fondamentale è sulle costruzioni con circa 100mila persone ma un pezzo importante ha a che fare con le professioni avanzate". Nelle costruzioni serviranno soprattutto ingegneri, tecnici specializzati, operatori di macchinari, project manager e operai. Inoltre nell’ambito della programmazione informatica si stimano per il prossimo anno 27.700 nuovi occupati, pari al 7,59% rispetto al livello nel 2019. Per quanto riguarda la gestione del personale saranno 30.600 i nuovi lavoratori nel 2024, si tratta di un incremento dell’8,23% se confrontato con il 2019. È previsto un incremento di 19mila unità per le attività di supporto e di 13.900 nella produzione di macchinari.

La problematica

Si pone però una questione importante in merito ai futuri occupati. I lavoratori potrebbero essere disponibili per la fase più critica del Pnrr e poi il rischio sarebbe quello di avere un settore “ingrassato” dalla domanda con tantissimi lavori manuali e routinari. A questo punto si presenterebbe la questione del ricollocamento e il settore non potrebbe reggere il surplus di lavoratori. Per questa ragione è utile organizzare subito eventuali percorsi in grado di ricollocare le risorse.

La richiesta STEM

Un’altra questione riguarda il fatto che il Pnrr richiederà 45mila lavoratori altamente istruiti in più come matematici, ingegneri e fisici che sono tantissimi rispetto a quelli presenti sul mercato. Attualmente i laureati nelle facoltà di matematica e fisica circa 8mila persone l'anno e in ingegneria sono circa 40mila l'anno.

Il numero due di Bankitalia ha affermato: "La trasformazione della società richiederà sempre di più figure di questo tipo ma le iscrizioni alle facoltà STEM non sono molto cambiate negli utlimi anni. Creare lavoro è importante ma è altrettanto importante aggiustarsi ai trend".

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