Ventimila agricoltori in piazza a Parma contro la carne sintetica

Successo per la manifestazione organizzata da Coldiretti dinanzi alla sede dell’Authority Ue per la sicurezza alimentare. Ma la comunità scientifica protesta: “Così si delegittima il nostro lavoro”

Ventimila agricoltori in piazza a Parma contro la carne sintetica
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Sono ventimila gli agricoltori della Coldiretti giunti a Parma per manifestare davanti alla sede dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA). La mobilitazione, guidata dal presidente nazionale Ettore Prandini e dal segretario generale Vincenzo Gesmundo, ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti del settore agricolo, amministratori locali e associazioni di categoria. Il corteo ha sfilato pacificamente per chiedere maggiori garanzie sulla sicurezza degli alimenti coltivati in laboratorio e una regolamentazione più stringente per la carne sintetica.

Secondo Coldiretti, la ricerca su questi nuovi prodotti non può procedere senza un’adeguata verifica dei potenziali rischi per la salute. «Siamo qui per difendere il diritto dei cittadini a un’alimentazione sicura e trasparente», ha dichiarato Prandini. «Chiediamo che la carne coltivata sia regolamentata come un farmaco e non come un alimento, affinché vengano effettuati studi clinici e preclinici prima della sua commercializzazione». Gli ha fatto eco Gesmundo, ribadendo che «non si può sacrificare la sicurezza alimentare in nome di interessi industriali e speculativi».

I manifestanti hanno esposto cartelli con slogan come "Cibo dalle campagne, non dai laboratori" e "I cittadini europei non sono cavie", sottolineando la necessità di un’Europa che ascolti le istanze degli agricoltori e non solo quelle delle multinazionali. L’iniziativa ha ricevuto il sostegno di esponenti di altre organizzazioni agricole europee, oltre a numerosi enti locali e associazioni di consumatori.

La comunità scientifica, tuttavia, ha espresso preoccupazione per la narrazione proposta da Coldiretti. In una dichiarazione firmata da sedici ricercatori ed esperti italiani si sottolinea che «la richiesta di regolamentare la carne coltivata come un farmaco anziché come un alimento rappresenta un tentativo preoccupante di delegittimare il lavoro della comunità scientifica indipendente e il quadro normativo europeo sui nuovi alimenti, tra i più rigorosi al mondo». Gli studiosi evidenziano come EFSA sia già un ente tecnico indipendente e come la richiesta di studi clinici per la carne sintetica non abbia basi scientifiche: «Farmaci e alimenti seguono processi di approvazione distinti perché rispondono a esigenze radicalmente diverse.

Paradossalmente, la regolamentazione alimentare è improntata a maggiore sicurezza: un farmaco può essere autorizzato anche in presenza di effetti collaterali noti, mentre EFSA può approvare solo in assenza di rischi per la salute».

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