Leonardo in cantiere, genio interattivo

E alle 18.30 per la rassegna «Sulle spalle dei giganti» è in programma l’incontro con lo storico Pietro Marani

Igor Principe

Che fosse toscano - e di quella Toscana che tra Quattrocento e Cinquecento fu il centro del mondo di allora - nessuno lo può negare. Ciò non intacca, tuttavia, il profondo amore che lega Milano a Leonardo. Un sentimento reciproco, radicato nei tempi in cui il genio vinciano regalò alla città gioielli di ingegneria (i navigli) e di pittura (il Cenacolo) e ravvivato in questi giorni da iniziative a lui dedicate. Una è tuttora in corso al Castello, dove è esposto il Codice Trivulziano. L'altra è la mostra iconografica che, lungo via Dante e via Mercanti, racconta i navigli leonardeschi. La terza è un vero e proprio «Leonardo day», in programma oggi al Museo della Scienza e della Tecnologia.
Si comincia al mattino, con la presentazione del nuovo laboratorio interattivo «Cantiere Leonardo», e si prosegue nel tardo pomeriggio con un appuntamento del ciclo di incontri «Sulle spalle dei giganti», dedicato al rapporto tra la città e l'artista. Due momenti che si propongono come facce di una stessa medaglia, e che insieme cercheranno di ricostruire l'immagine più completa di una delle personalità più complesse e affascinanti della storia.
«Cantiere Leonardo» realizza un sogno cominciato nel 1953, con l'apertura del Museo. «Da subito fu realizzata una galleria dedicata alle opere e alla figura del Maestro» racconta Salvatore Sutera, dirigente e responsabile dei laboratori. «Una decina di anni fa si cominciarono a considerare alcuni progetti per aggiornare gli allestimenti della galleria, con l'idea di dotarla di uno spazio in cui fosse possibile sperimentare l'effettivo funzionamento delle macchine progettate da Leonardo - prosegue Sutera -. Volevamo che si potessero montare, smontare e provare, con l'intento di dare ai ragazzi un'occasione a forte contenuto educativo. Ora ci siamo, e posso dire che, tra i diciotto laboratori presenti al Museo, questo è la punta di diamante».
Il «Cantiere» ha due sezioni. In quella storica sono ospitati circa trenta modelli, che consentono di approfondire alcuni dei temi che il Genio trattò durante il suo soggiorno milanese, dall'ingegneria navale all'architettura militare. Nella zona interattiva, invece, si provano e si capisce come funzionano dieci macchine. Tra tutte: la vite aerea (cioè il principio su cui si basa il funzionamento dell'elicottero), l'ala battente, il ponte autoportante e lo splendido aliante che, mimando il volo degli uccelli, avrebbe consentito all'uomo di volare senza l'ausilio di un motore.
Far conoscere ogni aspetto di Leonardo, e non solo quello di grande inventore, è uno degli obiettivi del laboratorio. Tra le possibilità pratiche, dunque, c'è anche quella di sperimentare le diverse tecniche con cui dipinse alcuni capolavori.

E per un «affresco» del Leonardo milanese l'appuntamento è alle 18.30 con lo storico dell'arte Pietro C. Marani. Lo studioso racconterà Leonardo riferendosi anche alle due mostre di cui si è detto, di una delle quali - quella sul «Trivulziano» - è anche curatore.

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