Tutto cominciò sul K2. Era il 2004 e Lorenzo Scandroglio seguiva per questo giornale la commemorazione dellimpresa italiana del 1954. Al ritorno foto e riflessioni hanno dato vita a un primo laboratorio sullAlpe Devero, in val dOssola, in perfetto stile montanaro: poca gente e proiezioni in rifugio.
«L'universo montagna è troppo autoreferenziale e ripiegato su se stesso» ha pensato Scandroglio e così è nata «LetterAltura. Festival internazionale della letteratura di montagna» (Verbania, 27 giugno-1° luglio). Accompagnato da Giovanni Margaroli (presidente dellAssociazione LetterAltura e prezioso organizzatore) più 150 volontari, Scandroglio, responsabile del programma, ha ideato una rassegna culturale sulle anime della montagna: «Ci sono cento eventi concentrati in pochi giorni, sul modello del Festivaletteratura di Mantova: Verbania, che non è una città storica ma una località prealpina, sorge in un territorio bello e poco noto. È loccasione per scoprirlo con intelligenza».
La letteratura di montagna è sovente relegata a narrativa di genere.
«Per questo abbiamo aperto il festival a divagazioni su altri linguaggi, musica compresa. Si discute di viaggi e avventura, non solo nella dimensione verticale: Carla Perrotti racconta dei suoi percorsi in solitaria nei deserti, John Keay, di cui verrà presentato in anteprima La via delle spezie edito da Neri Pozza, è uno storico dellesplorazione e lintervento del premio Nobel Gao Xinjiang è incentrato sul valore simbolico dellascesa. Ci saranno reading dedicati alle imprese femminili, una riflessione sul mito di Heidi e la performance - con tanto di arrampicata sul campanile - di Alain Robert, luomo ragno che scala i grattacieli».
Immancabile Reinhold Messner.
«È protagonista di una tavola rotonda sul rapporto tra alpinismo e società: dopo gli anni del discusso legame tra il Cai e il fascismo e quelli degli hippy con la piccozza, Messner ben concilia le scalate con limpegno civile e lambiente»
Perché dedicare un festival culturale alla montagna?
«Da sempre la montagna ricopre un ruolo storico, simbolico e politico determinante per lumanità, non solo per gli appassionati. Oggi inoltre una delle questioni cruciali per il pianeta è proprio quella del futuro dei ghiacciai alpini».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.