Libri, crescono i lettori Si esporta soprattutto a Est

«Gli editori, come confermano anche le cifre, hanno fatto, stanno facendo e continueranno a fare tutto il possibile per diffondere la cultura italiana, anche all’estero. Ma sono consapevoli di una cosa: non sono lo Stato e non possono sostituirsi ad esso. Senza un reale ed efficace supporto a livello governativo la loro, la nostra, attività è destinata a perdere significato e forza». Parla chiaro il presidente dell’Associazione italiana degli editori (Aie), Federico Motta, dalla Buchmesse di Francoforte inaugurata ieri, nel Punto Italia, dal ministro per i Beni e le attività Culturali Rocco Buttiglione. L’appuntamento è importante anche per fare il punto sullo stato dell’editoria italiana. I dati presentati dagli editori parlano di una crescita dell’export di libri: nel 2004, si sono toccati i 191 milioni di euro, con un incremento a valore sul 2003 del 3,2% (valeva due anni fa 185 milioni di euro).

Indicazioni e conferme importanti vengono inoltre dai nuovi mercati: già oggi la Polonia (2,2 milioni di euro di import di libri) vale quasi quanto i Paesi Bassi; l’import della Federazione Russa (1,5 milioni di euro di libri) è cresciuto in due anni del 32,2% mentre quello polacco del 14%.

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