“Ho quasi 80 anni e mi rende triste vedere che le banche si siano dimenticate delle persone anziane come me. Ora si fa quasi tutto su internet…e non tutti andiamo d’accordo con la tecnologia. Non ci meritiamo questa esclusione perciò chiedo un trattamento più umano alle succursali bancarie”, comincia così la petizione di Carlos San Juan de Laorden, ex chirurgo spagnolo in pensione.
E ripete come un mantra: “Potrai dirmi che sono anziano, che sono vecchio, che sono un nonno, ma non sono stupido”.
A 79 anni molto ben portati le sue dichiarazioni rivelano tenacia, energia ed un carattere che l'avanzare dell’età non ha scalfito.
Carlos, stanco di dover affrontare insormontabili salti agli ostacoli per effettuare delle routinarie operazioni bancarie, si è trasformato in un elegante matador senza spada.
Che ha denunciato la chiusura di sportelli, il taglio del personale e la riduzione degli orari di accesso e attenzione al pubblico.
Inoltre il pensionato lamenta l'impossibilità di effettuare operazioni on line e le traversie per fissare un appuntamento nelle filiali presidiate dagli impiegati, spesso impossibile da prendere a causa di un risponditore automatico che rimanda ad una applicazione complicata da usare.
La sua protesta ha acceso i riflettori sulla solitudine delle persone anziane o dei disabili, che spesso non hanno nessuno che li aiuti e rivendica la possibilità, come nel suo caso “di poter continuare ad essere indipendenti anche alla nostra età”, liberati dal giogo di internet che diventa un discriminatorio ed invalidante ostacolo.
“io mi sono sentito umiliato per chiedere aiuto in banca e mi parlavano come se fossi uno stupido per non sapere completare una operazione- racconta amaramente Carlos-fa male sentirsi così, noi anziani esistiamo, siamo molti e desideriamo essere trattati con dignità”.
La sua petizione non è rivolta ad una banca specifica, con cui ha ma in generale a tutte le banche e ad ogni settore in cui la digitalizzazione ha preso il sopravvento con una velocità inarrestabile.
L’ex dottore ha confessato al New York Times che la goccia che ha fatto traboccare il vaso e lo ha spinto a lanciare la petizione è stato l'invito ricevuto a cambiare banca nel caso in cui non gli fossero piaciute le nuove regole. “Ho tenuto i miei soldi nella stessa banca per 51 anni, fin dal mio primo stipendio e duole vedere che il mondo digitale ci ha disumanizzati a tal punto che la fedeltà abbia perso tutto il suo valore”, spiega Carlos.
Chi non scommetteva un centesimo su questa petizione si è dovuto ricredere: il signor Carlos ha raccolto tantissimi consensi e ben 647,934 firme attirando l’interesse della stampa nazionale ed internazionale.
E il Ministero dell’Economia, insieme alla Banca di Spagna, l’hanno accolto ed ascoltato.
Difficile per il signor Carlos nascondere la sorpresa, l’emozione e l’enorme soddisfazione per aver portato la sua petizione, in meno di due mesi, di fronte alle istituzioni.
Il Governo e la massima carica del Banco di Spagna hanno risposto all’appello con azioni concrete.
Il signor Carlos ha potuto assistere alla firma del protocollo nella sede del Ministero dell’Economia a Madrid, nel quale le banche si impegnavano ad offrire maggiori servizi ai clienti anziani tra cui la priorità allo sportello rispetto al resto dei correntisti, l’allungamento dell’orario delle operazioni nelle filiali e la semplificazione dell'interfaccia delle pagine web e applicazioni.
Senza farsi prendere troppo dall’entusiasmo l’ex urologo, lucido come un chirurgo che si appresta ad operare il suo paziente che necessita di un intervento immediato, ha usato davanti ai giornalisti che lo intervistano il linguaggio medico da pronto soccorso che gli è famigliare:
“...Se un paziente arriva con un problema alle vie urinarie io applico subito un sondino e risolvo l’emergenza e cerco di alleviare dolore e solo dopo vado ad indagare la causa. Allo stesso modo qui c’è da agire per risolvere l’emergenza, il dolore di questi anziani che sono in grande difficoltà, aiutandoli concretamente e subito”, dice l'ex urologo.
Che si ritiene “il rappresentate degli anziani, dei vulnerabili ”.
Paradossalmente chi ha sottoscritto il suo appello non rappresenta la categoria per la quale Carlos si batte e lui lo sa bene.
A leggere i messaggi di sostegno a margine della petizione si evince che la solidarietà parte da chi ha dimestichezza con la tecnologia o forse vive indirettamente i problemi denunciati.“Oggi sono loro, domani saremo noi, prenditi cura del presente di tutti per aver un futuro felice”, scrive Almudena Gonzalez, una delle 647.934 sostenitrici e fan di Carlos.
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