Roma - Frenata di Napolitano sul lodo Alfano. Il presidente della Repubblica: "Profonde perplessità" sull’estensione al capo
dello Stato del cosiddetto scudo giudiziario previsto dal Lodo Alfano. I dubbi li esprime Napolitano, in una lettera inviata al senatore Carlo Vizzini, presidente della commissione
Affari costituzionali del Senato, dove è in corso l’esame della proposta di legge costituzionale
(2180/S). "Visto l’esito della discussione svoltasi sulla proposta di legge costituzionale 2180/S e nell’imminenza della
conclusione dell’esame referente - scrive Napolitano -, ritengo di dover esprimere profonde perplessità sulla
conferma da parte della Commissione della scelta d’innovare la normativa vigente prevedendo che la
sospensione dei processi penali riguardi anche il Presidente della Repubblica. Questa previsione non era del
resto contenuta nella legge Alfano da me promulgata il 23 luglio 2008".
Possibile ritiro In un colloquio notturno col Corriere della Sera il premier avrebbe detto di essere pronto a ritirare il lodo Alfano. Non voglio che si dica che faccio leggi ad personam, ha detto al giornalista
I dubbi del presidente della Repubblica Napolitano si dice intenzionato a non voler entrare nella discussione che accompagna l’iter legislativo. Ciononostante, aggiunge, la decisione di allargare al Presidente della Repubblica certe garanzie "ne riduce l’indipendenza nell’esecizio delle sue funzioni" e va contro l’articolo 90 della Costituzione. Insomma, c’è una "palese irragionevolezza".
Il Pdl: "Modifiche in commissione" "Le osservazioni del presidente della Repubblica non troveranno indifferenti il nostro gruppo parlamentare". Lo affermano in una nota congiunta Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello, capogruppo e vicecapogruppo del Pdl al Senato annunciando modifiche al testo in discussione alla commissioni Affari costituzionali del Senato. "Le osservazioni sulla proposta di legge costituzionale implicitamente confortano il principio ispiratore della proposta di legge: l’importanza di evitare che l’azione delle alte cariche istituzionali possa essere soggetta a strumentalizzazioni e a indebite pressioni. Siamo perfettamente consapevoli che la discussione parlamentare in corso investe il campo delle prerogative e che l’ipotesi formulata, come autorevolmente rilevato, potrebbe incidere negativamente sulla indipendenza della funzione del capo dello Stato, perché in ipotesi la sottoporrebbe a un giudizio politico. Pertanto ci faremo carico di sollecitare la commissione Affari Costituzionali affinchè l’ipotizzata misura dell’autorizzazione parlamentare venga soppressa dalla proposta di legge in discussione".
Fini: "Il parlamento ne tenga conto" "Le valutazioni del capo dello Stato sono sempre sagge. Mi auguro che il parlamento tenga conto delle criticità espresse" commenta il presidente della Camera, Gianfranco Fini. Sulla stessa linea Periferdinando Casini, leader Udc: "E' indispensabile farsi carico, nella stesura del testo sul lodo Alfano, delle preoccupazioni istituzionali espresse dal presidente della Repubblica. L’Udc agirà con coerenza in questa direzione". Più dura la reazione della sinistra. "Il centrodestra ritiri immediatamente il lodo Alfano costituzionale - dice Felice Belisartio, presidente dei senatori dell'Idv -. Se neanche di fronte alle fondate osservazioni del Quirinale Berlusconi si arrende significa che siamo di fronte a un tentativo di golpe". Secondo il capogruppo del Pd nella Commissione Giustizia di Montecitorio, Donatella Ferranti, "dopo un atto così rigoroso e di estremo equilibrio, il governo e la maggioranza si fermino e ritirino definitivamente quel mostro giuridico del lodo Alfano che mira allo stravolgimento delle basi della nostra Costituzione repubblicana".
L'intervista del premier "Non ho mai reclamato alcuna forma di tutela. Il mio partito ha presentato un disegno di legge in base al quale durante il mandato vengono sospesi i processi contro il capo dello Stato e il presidente del Consiglio; anche i termini di prescrizione vengono sospesi durante il mandato".
In un’intervista alla Frankfurter Allgemeine Zeitung, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è tornato sulla riforma della giustizia ribadendo la liceità del lodo Alfano, "una legge del genere esiste in molti Paesi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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