L'ultima dei radicali: l'Ambrogino d'oro all’ex terrorista D’Elia

Marco Cappato chiede al Comune di Milano di assegnare l'Ambrogino d'oro al segretario di Nessuno tocchi Caino, in passato terrorista di Prima Linea, condannato per concorso in omicidio di un agente di polizia

L'ultima dei radicali:  
l'Ambrogino d'oro 
all’ex terrorista D’Elia

Già quando fu nominato all’Ufficio di presidenza della Camera scoppiò un polverone. E nuove polemiche si sono già aperte a Palazzo Marino sul nome di Sergio D’Elia, dirigente dei radicali e impegnato come segretario di Nessuno tocchi Caino nella lotta contro la pena di morte. Ma anche ex terrorista di Prima Linea e condannato per concorso nell’omicidio di un agente di polizia nel 1978. E presto, candidato all’Ambrogino d’oro, la massima onoreficenza della città. La scadenza per presentare le candidature è fissata per sabato e il capogruppo milanese dei radicali, Marco Cappato, intende proporlo.

Accanto ai nomi ai nomi di due ricercatori Elena Cattaneo che opera all’Università degli studi di Milano e Giulio Cossu all’ospedale San Raffaele. D’Elia? «É la prova vivente che di come la giustizia e il carcere possono servire a recuperare una persona, lui è diventato un simbolo nella lotta contro la pena di morte».

Alza le barricate il vicepresidente Pdl del

consiglio comunale Riccardo De Corato: «Sarebbe uno sfregio alla città, il centrodestra farà di tutto perchè questo non avvenga e mi auguro che anche il Pd sia dalla nostra parte per evitare un premio che sarebbe uno scempio».

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