Lunedì il cda Alitalia varerà l’aumento

Il titolo strappa in Borsa (più 4%) in vista dell’ok al consorzio di garanzia

da Milano

Nella serata di ieri è arrivata la conferma ufficiale: il consiglio di amministrazione dell’Alitalia varerà l’aumento di capitale nella seduta di lunedì prossimo, nella quale saranno esaminati anche i conti trimestrali. Il cda ha ottenuto il 29 luglio scorso la delega dell’assemblea straordinaria a deliberare la ricapitalizzazione «fino a 1,2 miliardi». La data di lunedì, come abbiamo sottolineato nei giorni scorsi, è cruciale perché è ritenuta l’ultima «prudenziale» per avviare un’operazione che deve necessariamente concludersi entro il 31 dicembre.
La Borsa ieri ha scommesso sulla prossima costituzione del consorzio di garanzia per l’aumento di capitale dell’Alitalia, e Piazza Affari ha premiato il titolo con un progresso del 4 per cento. Per quanto sonoro, il risultato non deve stupire oltre misura: si tratta di un titolo molto volatile, sul quale la speculazione è sensibile a qualunque evento, e perdipiù l’altro ieri aveva perso oltre il 3%: si conferma dunque un andamento altalenante o, per dirla in gergo, a dente di sega.
Con i tecnici di Deutsche Bank impegnati a Londra, ieri non ci sono state particolari novità sull’accordo tra le banche: in questa fase, ormai prossima alla risoluzione, i vari istituti stanno soprattutto componendo il «puzzle» delle quote di partecipazione, che indicano da un lato il rischio assunto, dall’altro le relative commissioni attese per il servizio reso alla compagnia.
Da registrare ieri alcune dichiarazioni di Corrado Passera, amministratore delegato di Banca Intesa, che ha detto: «Stiamo lavorando bene con Alitalia e il Tesoro». Sul consorzio e sull’aumento di capitale è stato netto: «Non si dice niente prima. Quando le cose si concludono, si concludono». E sulla mancata certificazione della semestrale da parte della Deloitte ha dichiarato: «Non credo sia di per sé un ostacolo irrisolvibile anche perché penso sia collegato alla capitalizzazione».


Il consorzio di garanzia guidato da Deutsche Bank sarà composto da circa 7-8 banche italiane e straniere; di nomi ne sono circolati parecchi, ma di ufficiale c’è solo il ruolo «comprimario» di Banca Intesa: Db garantirà una quota tra il 40 e il 50% dell’inoptato, Intesa non meno del 20-25%.

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