Enrico Preziosi è furibondo. Il deferimento del Genoa da parte del procuratore dell Figc Stefano Palazzi in merito al tesseramento di alcuni giocatori, Criscito e Konko, ha scatenato la rabbia del presidente rossoblù: «Ma non mi metto a fare la guerra alla Federcalcio tanto è vero che non ho voluto dire niente alluscita della notizia perché ero e sono sereno. Ma leggendo un giornale genovese, ho appreso che rischiamo la serie B essendo questi contratti nulli in quanto sottoscritti da me che sono inibito o da altri dirigenti della nostra società che non erano abilitati a portare avanti trattative con la Juventus o col Siena. Insomma avendo schierato questi calciatori, in particolare Konko perché la vicenda Criscito riguarda il suo passaggio alla Juve, rischiamo di perdere le partite a tavolino. Secondo me così si fa del terrorismo nei confronti di migliaia e migliaia di nostri tifosi. Non cè niente di fondato, non ci sono precedenti di questo tipo».
La società ha emesso anche un comunicato su questa vicenda dicendo testualmente: «Quanto pubblicato da un giornale non trova riscontro alcuno nei comportamenti assunti dalla società e dai suoi dirigenti, né nel dato normativo richiamato. Si ritiene inoltre che tale notizia sia immeritevole di ogni ulteriore approfondimento, commento e presa di posizione, essendo tutte le componenti societarie esclusivamente concentrate sui risultati sportivi della prima squadra, impegnata nel finale di campionato». Solo una bolla di sapone? E se il contratto di Konko è nullo? Preziosi vuole fare subito chiarezza: «Per questo motivo la prossima settimana andrò a Roma per capire come stanno le cose, ma di sicuro non rischiamo niente e voglio dirlo alla nostra gente. Altrimenti la Juve come minimo non va in Europa, il Siene va in B e poi ce ne è anche per altri club. La verità che certe normative sono fuori dal mondo. Io secondo il regolamento, essendo squalificato, per andare allo stadio dovrei comprami il biglietto ed entrare dai tornelli. Non dovrei parlare con i giornalisti, insomma sarei impossibilitato a lavorare. Invece sapete cosa ho fatto? Ho messo a posto i bilanci e dopo che ci hanno sbattuto in C ho di nuovo dato dignità al Genoa e questanno in tanti mi hanno fatto i complimenti, su tutti il presidente federale Abete, per come ci proponiamo in campo e fuori. Invece, a Genova e solo a Genova, cè chi ci fa il processo mezzo stampa e ci fa retrocedere quando tutti in Italia parlano, ad essere pessimisti, di rischio ammenda per le società e i dirigenti coinvolti in questo deferimento. Non capisco». E anche lavvocato Mattia Grassani, noto giurista sportivo che difenderà il Genoa in questo processo, parla di multe non di partite perse o punti di penalizzazione. Ma Preziosi non si placa: «Se uno ruba una mela rischia il carcere secondo la legge. Ma è chiaro che per una cosa del genere non può finire dietro alle sbarre. Suvvia.
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