Alla vigilia degli appuntamento della Nazionale italiana contro la Bosnia e l'Armenia, torna a parlare Mancini soffermandosi, in particolare, sulla convocazione di Balotelli auspicata dal presidente della Figc Gravina. Il CT della Nazionale italiana di calcio non chiude all'idea, anzi, si dice possibilista ma il giocatore deve meritarselo. La proposta del presidente Gravina era arrivata a seguito dei cori razzisti a Verona e l'idea di riportare Balotelli in Nazionale gli sarebbe piaciuta.
Ma per Mancini la priorità non è l'immagine ma tecnica. Spiega, infatti, l'allenatore italiano: "Il calcio e lo sport in generale devono unire e non distruggere tutto quello che di buono hanno per colpa di poche persone che sbagliano. A Mario voglio bene, è ancora in età per fare molto. Ma per me l'importante è che debba essere chiamato perché sta facendo bene e perché è utile per la Nazionale. Deve meritarlo tecnicamente: quell'altra situazione è un po' diversa. Il fatto è che nel 2020 ancora si parla di colore della pelle. Fare cambiare atteggiamento a certe persone non è così semplice."
Dunque, Balotelli in Nazionale ma solo se lo meriterà davvero. Mancini parla poi delle due sfide in arrivo per la qualificazione all'Europeo già conquistata nei numeri. Le due partite saranno comunque importanti. L'obiettivo è quello di fare almeno 2 punti per poter avere la sicurezza di arrivare primi nel girone. Inoltre, il tecnico si attende alcune risposte visto che poi sino al prossimo marzo non avrà la possibilità di lavorare con i giocatori. Saranno quindi due appuntamenti importanti, soprattutto quello contro la Bosnia che è una squadra molto solida ed in grado di fare bene.
Mancini entra poi nella discussione dello sfogo di Ronaldo contro Sarri per la sua uscita anticipata. Su questo argomento, l'allenatore spiega di avere solo letto qualcosa, evidenziando che un giocatore deve avere sempre rispetto ma che a volte, presi dalla foga, si può avere un atteggiamento non in linea. Sono cose che possono capitare, basta poi chiedere scusa.
E sulle polemiche sul Var, Mancini sottolinea come questo strumento abbia aiutato moltissimo ma
che le polemiche del dopo partita fanno parte del DNA degli italiani. "Noi siamo il Paese delle polemiche post partita: con e senza Var. È il nostro dna, la nostra cultura calcistica, non c’è nulla da fare."- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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