Mantegna torna a splendere. Rinasce la Pala Trivulzio

Esposta al Castello la Madonna in gloria con la cornice restaurata: ritrovata dieci anni fa, era in un magazzino

Mantegna torna a splendere. Rinasce la Pala Trivulzio
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Il nome di Mantegna è inciso lì, sulla cornice di oltre cinque metri d'altezza ritrovata e restaurata dopo una lunga storia di incuria. Sul cartiglio tenuto dall'angelo, in basso, c'è la «firma» del pittore e l'indicazione della data, che tradotti significano «Andrea Mantegna dipinse nell'anno di grazia 1497, 15 agosto», ovvero nella Festa dell'Assunta. Eppure la cornice, che in alcune parti risale alla fine del Cinquecento, era finita addirittura in un deposito all'aperto, esposta alle intemperie, benché racchiudesse la Madonna con bambino e santi custodita come uno dei gioielli della Pinacoteca del Castello Sforzesco.

Si sa che c'è poco di più variabile delle tendenze della conservazione e del restauro e dopo la seconda guerra mondiale, nel riallestimento delle collezioni museali del Castello, si decise di eliminare la cornice trivulziana a favore di una semplice incorniciatura dell'opera. Una scelta «purista» contestata dalle tendenze contemporanee. È stato così che nel 2023, su iniziativa del conservatore Luca Tosi, e con il sostegno della direttrice dell'Area Musei del Castello Francesca Tasso, è iniziata l'opera di recupero della cornice, individuata dieci anni fa e che nel frattempo aveva attraversato varie peripezie: stoccata prima in un'area scoperta del Castello, poi portata a pezzi in un deposito esterno alla sede e, infine, in un altro magazzino. Infine il ritrovamento e la decisione di rimetterla insieme alla Madonna in gloria e santi Giovanni Battista, Gregorio Magno, Benedetto e Gerolamo dipinta da Mantegna, il grande rinascimentale, pittore di corte dei Gonzaga di cui si innamorò Galeazzo Maria Sforza dopo aver visto la Camera degli sposi.

«La Pala del Trivulzio ritrova finalmente il suo aspetto originale, valorizzato dalla sua storica cornice che oggi, dopo un restauro e un recupero importanti, restituiamo alla città e ai tanti visitatori e visitatrici del Castello Sforzesco - commenta l'assessore alla Cultura, Tommaso Sacchi -.

Un'operazione importante e decisiva per dare il giusto risalto a questo capolavoro di Mantegna e che è stata possibile grazie alla professionalità dei nostri uffici, all'impegno e alla collaborazione con l'Associazione Sala delle Asse, che da sempre ha a cuore il Castello Sforzesco e i suoi tesori, e alla generosità della famiglia Bormioli».

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