Mario Ceroli, Parigi rende omaggio aun re della scultura italiana

Alla galleria Tornabuoni Art di Avenue Matignon, successo per la grande mostra antologica che raccoglie alcune tra le opere più significative dell'artista abruzzese

Parigi celebra Mario Ceroli, uno dei grandi dell'arte italiana, spesso associato dalla critica alla stagione dei Poveristi, anche se per ragioni più formali che di concetto. L'artista abruzzese, noto per le sue opere monumentali tra cui il Cavallo alato della Rai ma soprattutto per la «Cassa Sistina» che gli valse il prestigioso premio alla Scultura alla Biennale veneziana del 1966, viene in questi giorni presentato con una grande mostra antologica negli spazi della galleria Tornabuoni Art diretta da Michele Casamonti che da un anno ha sede anche nella capitale transalpina, a ridosso dei Campi Elisi. In mostra, sotto la curatela di Enrico Crispolti, alcune tra le opere più prestigiose di Ceroli, in un excursus che parte dalla metà degli anni Sessanta quando l'artista intuì le infinite possibilità della materia grezza come il legno con cui ritagliava figure umane e immagini legate alla quotidianità, alla storia e al mondo dei mass media e della pubblicità. Immagini che Ceroli, con l'incedere del suo percorso artistico, prese a ripetere inseguendo una serialità quasi ossessiva. Fino a quando intraprese le sue celebri rivisitazioni della storia dell'arte, confrontandosi con ironia e anche attraverso sconfinamenti nella scenografia con i grandi capolavori del passato, tra cui «La battaglia di San Romano» di Paolo Uccello, «LUomo» di Leonardo, i Bronzi di Riace e i braccianti del «Quarto Stato» di Pellizza da Volpedo. Ma il grande amore sarebbe stato Michelangelo Buonarroti e la sua opera più solenne, quella Cappella Sistina che lo ispirò per una delle sue sculture più celebri e dense di pathos. Ceroli ha inoltre lavorato per importanti istituzioni italiane (Scultura del cavallo della RAI; piazza, e chiesa di Porto Rotondo in Sardegna; scultura gigantesca all'aeroporto di Roma...), per grandi collezionisti (Agnelli, Barilla...) e ha creato per 30 anni allestimenti scenici per i più famosi teatri, dalla Fenice di Venezia alla la Scala di Milano, dal Bolchoï di Mosca, all'Arena di Verona al Teatro dell'Opera di Roma. A Parigi, nella galleria di Avenue Matignon 16, in centinaia di visitatori hanno potuto ammirare le opere esposte tra cui alcuni capolavori come la monumentale «Onda» lignea, tre metri di lunghezza, la sfera in bronzo «Disequilibrio», e il Tuffatore. Un successo apprezzato e quasi inaspettato per il direttore della storica galleria fiorentina che ha inaugurato lo spazio parigino il primo ottobre del 2009 con una grande mostra di Lucio Fontana (oltre 4000 visitatori in otto settimane), seguita dalla prima retrospettiva di Alighiero Boetti in terra francese. «Considero Ceroli uno dei maggiori artisti italiani della sua generazione - dice Casamonti - ma ovviamente non ha all'estero la fama nè di Fontana nè di Boetti. Il grande successo (anche di vendite) di questa mostra testimonia invece che esisteva una grande attesa per questa antologica e, oltre a quelle dei visitatori parigini, ho navuto richieste da numerosi collezionisti anche di altri Paesi». Un successo non annunciato ma certamente meritato e che rende il giusto riconoscimento a una galleria da anni impegnata nella difficile ma professionale opera di valorizzazione del patrimonio artistico italiano (e non solo) nelle sue numerose sedi, e che gli ha consentito partnership con alcuni importanti centri d'arte e cultura e la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Firenze. Creata nel 1981 a Firenze da Roberto Casamonti, nella via che ha dato il nome alla galleria, Tornabuoniarte ha successivamente aperto delle sedi a Crans Montana in Svizzera nel 1993, Milano nel 1995, Portofino nel 2001, Forte dei Marmi nel 2004, Venezia nel 2005 ed infine Parigi nel 2009.

Roberto Casamonti ha lavorato con i principali artisti italiani del Dopoguerra come Alighiero Boetti, Lucio Fontana, Alberto Burri e la sua collezione annovera opere dei grandi maestri internazionali come Picasso Warhol Basquiat Wesselmann e Matta.

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