Maroni: «Alitalia mi preoccupa»

da Roma

«Siamo di fronte a una situazione grave che rischia di vanificare i buoni risultati ottenuti con l’aumento di capitale»: il ministro del Welfare, Roberto Maroni, ha commentato in questo modo la rottura delle relazioni tra i sindacati e i vertici di Alitalia. Maroni, che si è detto «molto preoccupato», ha chiesto al sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Gianni Letta, di convocare i vertici della compagnia di bandiera e le organizzazioni dei lavoratori. «Ho riferito a Letta di attivarsi per convocare prima Giancarlo Cimoli e poi i sindacati», ha precisato il ministro.
Ieri le organizzazioni dei lavoratori di Alitalia hanno sollecitato l’intervento del governo per costringere l’azienda al rispetto degli impegni presi in sede di trattativa sulla ristrutturazione del gruppo. Dure le critiche dei sindacati - che hanno annunciato la nascita di un coordinamento delle loro rappresentanze nella categoria piloti - al top management Alitalia, sia sul recente passato sia sulle prospettive. «Il giudizio rispetto a questo management - osserva il presidente dell’Unione piloti Massimo Notaro - è netto: sfiducia. Non chiediamo un cambio del management, ma chi deve prendere le decisioni le prenda». Nel primo semestre, sottolinea, sono stati prodotti «46 milioni di risparmi sul costo del lavoro a fronte di 61 milioni di perdite per cancellazioni di voli».

Intanto, dopo la ricapitalizzazione, una quota compresa tra il 20 e il 30% del capitale della compagnia sarà detenuto da fondi d’investimento, soprattutto nordamericani. Prima di Natale è previsto un cda per il bilancio dell'operazione.

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