Roma - "Sono poveri cristi, la loro è una
fuga da un mondo senza libertà, democrazia e benessere. È proprio ciò che vanno cercando da noi". Silvio
Berlusconi durante il vertice di ieri sera a Palazzo Grazioli si è espresso con queste parole, parlando dell’emergenza profughi a Lampedusa. Toni diversi da quelli usati dal ministro leghista Bossi che è invece sbottato in un "foeura di ball".
Il premier ha chiesto ai ministri il massimo impegno di fronte a quella che ha definito una "emergenza
umanitaria" spiegando di voler andare di persona oggi sull’isola per dare un segno di massima attenzione e
illustrare le molte misure e gli interventi compensativi ipotizzati nel vertice di questa sera per l’isola che
comunque verrà sgomerata dagli immigrati.
Per il presidente del Consiglio quello che è stato un "disagio può trasformarsi per gli abitanti di Lampedusa in
una grande opportunità".
Trattative con Tunisi Secondo il quotidiano di via Solferino, "è possibile che almeno una nave faccia rotta verso Tunisi, ma soltanto se arriverà il via libera dalle autorità locali". In quel caso, il Corriere parla di un "rimpatrio di mille tunisini già entro domenica". La trattativa in corso e a svolgere la funzione da mediatore sarebbe il finanziere Tarak Ben Ammar.
Il Pd polemizza "Visitando ieri e oggi Lampedusa è lampante l'intento criminale del Governo di far "scoppiare"
l'isola: è stato fatto tutto in modo voluto per far precipitare la situazione e per esacerbare gli animi della
popolazione residente". Lo hanno dichiarato i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, in visita alle strutture destinate all'accoglienza dei migranti
nordafricani. "Gli operatori - hanno aggiunto Della Seta e Ferrante - si stanno spendendo senza risparmio per
assistere gli immigrati in una situazione di difficoltà estrema e che sarebbe stata affrontabile con un piano di
trasferimenti rapido, ma che invece, come abbiamo potuto toccare con mano, è stata creata ad arte per
alimentare un ingiustificato allarme nell’opinione pubblica, sulla pelle degli immigrati e dei lampedusani".
Allarme dei servizi Una segnalazione dei servizi segreti circa la presenza di esplosivo o comunque di armi su una barca di immigrati in arrivo a Lampedusa ha fatto scattare un allarme nel porto dell’isola. I senatori del Pd Ferrante e Della Seta, che in quel momento si trovavano sulla banchina, sono stati informati telefonicamente dal questore di Agrigento Girolamo Di Fazio, che li ha invitati ad allontanarsi dall’area di pericolo. La barca segnalata dai servizi è stata intercettata da motovedette della guardia costiera poco distante dal porto, dove è poi entrata sotto scorta. Si tratta di uno scafo di 7-8 metri con a bordo una cinquantina di persone. La barca è stata immediatamente controllata da artificieri, che hanno escluso qualsiasi presenza di esplosivo.
Il problema sarà risolto Silvio Berlusconi ha garantito che il problema dell’emergenza immigrati a Lampedusa sarà comunque risolto e che i
cittadini non saranno lasciati soli. Il governo farà la sua parte.
Berlusconi non ha nascosto ai ministri presenti alla riunione la sua preoccupazione per una situazione da non
sottovalutare, ma ha garantito l'impegno dell'esecutivo e della sua stessa persona. "I siciliani possono stare tranquilli e dormire tra due guanciali perché da parte di tutto il governo e in
prima persone dal premier Silvio Berlusconi c’è il massimo impegno per risolvere la situazione", ha confermato il
ministro della Difesa Ignazio La Russa al termine della riunione a palazzo Grazioli sull’emergenza
immigrazione.
Il premier Silvio Berlusconi ha a cuore "il benessere di Lampedusa e di tutta la Sicilia. È una certezza - ha continuato La Russa, parlando poi del piano di rilancio previsto per l'isola. "Quello del governo, sarà un
grande piano di rilancio, non solo dell’isola di Lampedusa ma di tutta la Sicilia. E voi sapete quando il premier prende a cuore una cosa ci butta anima e corpo...". "Il presidente Berlusconi - ha spiegato Miccichè - è fortemente convinto di volersi spendere per
Lampedusa e il ministro dell’Economia sta valutando i costi delle misure necessarie". Il rilancio dell’isola,
dunque, "passerà attraverso iniziative riguardanti sia le infrastrutture, sia l’ambiente, sia il turismo, sia il
piano culturale".
Tregua di sbarchi Nella notte non si è registrato alcun
arrivo di extracomunitari. Ma la situazione sull’isola è sempre d’emergenza con la presenza di oltre seimila
migranti. Per la prima volta, dopo giorni di sbarchi incessanti, la Capitaneria
di Porto dell’isola riferisce di una notte "assolutamente tranquilla", durante la quale non si sono registrati
nuovi approdi di immigrati nordafricani. Uno sbarco, invece, a Linosa dove i carabinieri
hanno intercettato già a terra 31 tunisini che erano arrivati senza essere stati avvistati. Questa mattina intanto sono attese in porto le sei navi civili che
dovranno imbarcare gli oltre 6200 extracomunitari presenti al momento sull’isola, per trasferirli verso altri
centri in tutta la penisola. Al momento a Lampedusa sono già arrivate la motonave "Catania", e la San Marco
della Marina militare.
Sempre per oggi, poi, è atteso l’arrivo sull’isola del presidente.
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