Immaginate una donna bruna e magra, probabilmente sulla cinquantina, in un campo di sgambamento per cani, che attira l'attenzione di un conoscente psicologo, il quale sta facendo fare due passi al suo Border Collie. Quando lui si avvicina lei farfuglia, un po' imbarazzata. «Sei uno psicologo, quindi forse potresti dirmi perché trovo più comodo dormire con Jake piuttosto che con Warren». Sulle prime lo psicologo non capisce, tanto più che non ricorda chi sono Jake e Warren. Oltre tutto è difficile che venga apostrofato in mezzo a un campo di sgambamento per cani ponendogli domande che riguardano la sfera sessuale delle persone. In effetti pare parecchio insolito. Pensa e ripensa, allo psicologo viene in mente che Warren è il marito, mentre Jake è il Labrador al guinzaglio accanto a lei. La donna, quasi inconsapevole della momentanea confusione dello psicologo, continua a raccontargli la sua storia: «Sai, il lavoro di Warren consiste nell'organizzare conferenze mediche, quindi è spesso fuori casa per due settimane o più, ogni volta. Quando è a casa, Jake non è ammesso sul letto ma dorme su un tappetino in un angolo della stanza. Quando invece Warren è via per lavoro, Jake dorme con me, sul letto. Amo mio marito, ma nondimeno tendo a sentirmi più a mio agio quando Jake è sul letto, e quando mi alzo la mattina mi sento più riposata come se la qualità del mio sonno fosse migliore di quando dormivo accanto Warren. Francamente sono molto perplessa per questa faccenda. La ritieni normale?».
Questo dialogo introduce un problema reale che coinvolge soprattutto il sesso femminile. In realtà, secondo una recente ricerca di un team di scienziati guidato da Christy Hoffman del Dipartimento di comportamento animale, ecologia e conservazione al Canisius College di Buffalo, New York, questa donna stava descrivendo una situazione comune. Il gruppo di ricerca di Hoffman si è proposto di esplorare gli impatti che gli animali domestici hanno sulla qualità del sonno umano. Per fare questo hanno condotto un sondaggio su Internet e raccolto dati da 962 donne adulte negli Stati Uniti. In questo particolare gruppo, hanno rilevato che il 55% delle donne nel campione condivideva i propri letti con almeno un cane e il 31% condivideva i propri letti con almeno un gatto. Il 57% delle intervistate ha anche segnalato la presenza contemporanea di un partner umano nel letto. Apparentemente, gli esseri umani e gli animali domestici competono per i «diritti di sonno» poiché le donne che condividevano il letto con un partner umano avevano meno probabilità di condividere il letto con un cane rispetto a quelle che non avevano un partner umano sotto alle coperte.
Se ci concentriamo sulla percezione della qualità del sonno, da parte delle donne, coloro che hanno condiviso i loro letti con un cane hanno riportato un sonno significativamente migliore e più riposante. Hanno anche affermato che i loro cani avevano meno probabilità di interrompere il riposo rispetto ai loro partner umani. Utilizzando una scala che misurava il tono emotivo che avevano provato a letto, i ricercatori hanno scoperto che le donne si sentivano più a loro agio e più sicure quando dormivano con un cane rispetto a quando dormivano con un altro umano.
Purtroppo per i gattofili, dall'indagine è emerso che quando il partner a quattro zampe è un gatto non si verifica la stessa situazione. Senza tanto girarci intorno hanno riferito che un gatto sul letto rompe le scatole tanto quanto un uomo. Questo però è spiegabile semplicemente per le diverse caratteristiche delle due specie.
Il cane trascorre circa il 75% della notte a riposo nel letto, mentre il gatto, con il suo più alto livello di attività notturna, va dentro e fuori dal letto molte volte.Un po' come l'uomo con la prostata ingrossata di un famoso spot pubblicitario televisivo.
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