«Il mercato della contraffazione minaccia la nostra economia»

«C’è da segnalare un’esplosione della contraffazione con oltre 22 milioni di prodotti (in Lombardia, Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, ndr) sequestrati nel 2009. Le conseguenze del mercato clandestino sono le nostre imprese sull’orlo del fallimento e la perdita di posti di lavoro perché i prodotti contraffatti costano pochissimo e minano le basi del nostro sistema economico». Il quadro di un fenomeno preoccupante, al termine della festa per il 236° anniversario della Guardia di finanza, lo fa il generale di corpo d’armata Daniele Caprino, comandante interregionale dell’Italia Nord occidentale. «Non può esserci vera libertà di impresa - insiste Caprino - quando si fa concorrenza sleale, abbattendo i costi, con frodi all’Iva o attraverso il reclutamento di immigrati irregolari spesso ridotti in condizioni di schiavitù, o ancora copiando marchi d’impresa altrui».
E anche a Milano e provincia, i numeri della contraffazione sono quelli di un vero e proprio mercato parallelo. Nel 2009, le fiamme gille hanno eseguito 372 interventi, sequestrando 2 milioni e 200mila accessori e capi d’abbigliamento falsificati, a cui si aggiungono più di 337mila cd e dvd e quasi 6 milioni e 800mila oggetti di vario genere (giocattoli inclusi). L’operazione più rilevante, in questo senso, ha riguardato il sequestro - nel marzo dello scorso anno - di oltre 1 milione e 700mila prodotti, tra giocattoli privi dei requisiti di sicurezza, articoli elettrici non conformi alla normativa di sicurezza «CE» nonché 4mila medicinali cinesi illegalmente importati e commercializzati (e potenzialmente nocivi per la salute), per un valore commerciale stimato di circa 4 milioni di euro.
L’attività della Guardia di finanza, però, ha riguardato anche - e sopratutto - la lotta all’evasione fiscale. Sono stati 220 gli evasori totali e partatotali individuati, e 2 miliardi e 900 milioni di euro i ricavi sottratti all’imposizione. Una gigantesca economia sommersa che è stata portata alla luce, anche attraverso la scoperta di 300 lavoratori in nero e irregolari, ai quali non sono state garantite le coperture previdenziali o assicurative previste dalla legge.

Come gigantesa è stata la truffa scoperta dei «gratta e vinci» scoperta dalle fiamme gialle: sette milioni e mezzo di tagliandi di lotteria istantanea abbinati a falsi concorsi a premio sequestrati, per un giro d’affari di 231 milioni di euro, un danno all’Erario per mancato incasso dei diritti pari a 53 milioni e un’evasione all’Iva quantificata in 38 milioni.

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