Già nella piena del 2008 aveva dato del filo da torcere ai soccorritori, impegnando a lungo la protezione civile e tutte le istituzioni che per giorni avevano lavorato al suo recupero. Ieri notte i suoi ormeggi hanno ceduto di nuovo e il barcone Tiber 2 ha ripreso ad andare alla deriva nel Tevere. Spinto dalla corrente del fiume ha attraversato le volte di Ponte Sant'Angelio e ha raggiunto Ponte Principe Amedeo, dove si è incagliato parallelamente alla banchina di sinistra. I sommozzatori del comando provinciale dei vigili del fuoco sono riusciti, con la collaborazione della capitaneria di porto, a metterlo in sicurezza e ad ancorarlo. Nel pomeriggio anche il Tiber 1, un altro barcone dello stesso proprietario, è finito sotto il livello delle acque. La sezione galeggiante, dove erano collocate le cucine, si era già ribaltata sulla banchina lo scorso sabato mattina. Adesso sarà il proprietario a mettere mano al portafoglio per pagare le complesse e costose operazioni di recupero, anche perché a distanza di due anni - fa sapere la Protezione civile - e nonostante le intimazioni delle competenti istituzioni regionali, delle richieste di Roma Capitale e degli altri enti, non aveva messo in sicurezza le imbarcazioni creando una situazione di pericolo.
Le operazioni di recupero seguiranno il protocollo già usato nel 2008. Dovrebbero essere usati quattro mezzi cingolati per trainare il barcone che poi dovrà ruotare, essere rimesso in linea e raggiungere autonomamente l'area golenale di Lungotevere Vittoria.
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