Google protesta, e Microsoft rivede il desktop search di Vista. I legali di Mountain View lamentavano che «l’approccio di Microsoft in materia limita la scelta dei consumatori» sin dallo scorso anno: l’accordo tra le parti ricalca di fatto quanto già successo per analoghe dispute su Internet Explorer e Windows Media Player. E sconfessa le recenti dichiarazioni di Steve Ballmer, che aveva definito infondate le richieste di Google non più tardi di una decina di giorni fa.
L’accordo si struttura su tre punti: primo, la creazione di un meccanismo che permetta di selezionare un motore di ricerca per il desktop predefinito, in alternativa a quello integrato in Vista; poi un link specifico al desktop search predefinito durante le query eseguite su Vista; e infine, una migliore informativa nei confronti di utenti finali e partner sui meccanismi che regolano le priorità del motore di ricerca di Microsoft rispetto agli altri software.
L’accordo troverà una prima realizzazione con l’uscita del
primo Service Pack per Vista, che dovrebbe debuttare come beta entro fine anno. Sulla carta, sembra una previsione ottimistica ma non impossibile. Non resta quindi che aspettare l’evolversi della situazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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