Milano avrà il suo "Maxxi", ecco come sarà

La Moratti con l’archistar Libeskind alla presentazione del progetto definitivo del centro che sorgerà a Citylife: "Sarà pronto entro il 2013 e costerà 45 milioni". Cinque piani espositivi e una grande terrazza per eventi e relax. GUARDA IL VIDEO

Milano avrà il suo "Maxxi", ecco come sarà

Il primo museo d’arte contemporanea di Milano firmato Daniel Libeskind sarà pronto entro il 2013. Parola del sindaco Letizia Moratti che, tra i numerosi appuntamenti di questi giorni, non poteva certo mancare alla presentazione del progetto definitivo dell’avveniristico edificio che sorgerà nel cuore di Citylife. Accanto al primo cittadino e all’assessore Finazzer, l’archistar polacco in forma smagliante ha illustrato per la prima volta al pubblico i dettagli inediti della sua creatura che considera un omaggio «a Leonardo e a Milano, capitale di cultura contemporanea». Ringrazia tutti, Libeskind, e se non ci saranno intoppi i milanesi ringrazieranno certamente colui che ha sul curriculum capolavori di livello mondiale, come il Museo Ebraico di Berlino. Di sicuro non sfigurerà neppure questo, a giudicare dai rendering proiettati ieri all’Urban Center che mostrano finalmente interni ed esterni del centro d’arte che, nell’area della vecchia fiera, farà da degna risposta allo sfarzoso Maxxi capitolino. L’edificio avrà cinquemila metri quadrati di superficie espositiva coperta, distribuiti su cinque piani, di cui uno interrato; quasi settemila metri di spazi espositivi esterni, suddivisi tra il giardino, le terrazze ai piani (1600 metri) e la grande terrazza circolare sul tetto (1400 metri); cinque gallerie espositive, un bar/bistrot al piano terra, un ristorante al piano ammezzato affacciato sul parco, con una sala per 80 ospiti e un`ampia cucina per ospitare i catering; e poi, ancora, un laboratorio artigianale per l`allestimento delle mostre temporanee e un bookshop, oltre agli uffici di amministrazione dell`intero edificio. La gigantesca terrazza sul tetto offrirà spunti al relax, agli eventi e alle installazioni degli artisti. Sulla facciata, invece, l’edificio è caratterizzato da uno schermo esterno fatto di lamelle in alluminio verniciato, color bronzo, che lo avvolgono facendo percepire la geometria da cui nasce lo spazio dell’architettura.
L’architetto illustra al pubblico anche il concept di un progetto che, arte a parte, sarà l’epicentro di un’area destinata a diventare di giorno e di sera un luogo di forte attrattiva, tra giardini, architetture contemporanee, sculture all’aperto e una stazione della metropolitana nuova di zecca intitolata «Tre Torri». Il Museo è già completamente finanziato, poiché CityLife ha già versato al Comune nel dicembre scorso i 45,3 milioni di euro d`oneri di urbanizzazione, destinati a coprire completamente le spese per la realizzazione dell’opera.
Bel sito e bel contenitore. E i contenuti? «Oggi siamo qui per parlare soltanto di architettura» ha risposto la Moratti che però ha tenuto a precisare che nella futura collezione ci sarà anche parte del patrimonio della fondazione intitolata alla gallerista scomparsa Claudia Gian Ferrari, ovvero opere del dopoguerra e comunque antecedenti agli anni Ottanta. «Claudia scelse di donare molte opere al Maxxi di Roma perchè non credeva che Milano avrebbe mai avuto un museo contemporaneo - ha detto il sindaco - ma i fatti diranno il contrario e la fondazione sarà al nostro fianco anche in questo caso come per il Museo del Novecento. E noi rispetteremo i tempi come abbiamo fatto per l’Arengario».


L’assessore alla Cultura annuisce e sottolinea: «Questo progetto è il punto di arrivo di un percorso che, sotto il mio assessorato, ha portato sotto la Madonnina i maggiori artisti contemporanei al mondo, come Kentridge, Neshat, Cattelan e prossimamente Marina Abramovic». Guarda l'intervista

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