La 90/91 è diventata l'hotel dei disperati senza una casa

La rete di mezzi pubblici a Milano termina normalmente il servizio intorno alle 2.30 del mattino, con la sola eccezione della linea filotranviaria 90/91 che fa servizio continuativo per tutta la notte sulla tratta Isonzo-Lotto e ritorno. Per chi vuol dormire al caldo, senza essere disturbato, è l'ideale. Basta scegliersi il posto, caricare le proprie cose, mettersi una coperta addosso e chiudere gli occhi. Cullato dalle ruote e dalle voci degli altri passeggeri, è sempre più numeroso l'esercito dei senzatetto, soprattutto immigrati, che scelgono la linea 90/91 per passare la notte. L'inverno e le temperature rigide hanno facilitato questo trend. «Dalle 23 circa in avanti almeno due o tre per vettura sono i passeggeri che si addormentano per risvegliarsi la mattina seguente», spiega Carlo che da sette anni fa l'autista Atm su questa linea. «Occupano più posti, caricano i loro borsoni e via così. Non credo esista un reato, semmai non pagano il biglietto, e di solito sono inoffensivi – prosegue Carlo – certo è che sinonimo di un degrado ed emarginazione crescenti in questa città. E gli autisti cosa possono fare? Farli scendere a forza?» Giovanni Abimelec della Cisl Trasporti è d'accordo: «non è l'autista che deve intervenire semmai c'è da chiedersi come si possa arrivare a questa situazione, e al di là degli addormentati c'è un problema a cui l'Atm non sa porre rimedio». L'allusione è al rifiuto dell'Azienda di incrementare il numero di controllori e di vigilantes specie sulle reti di superficie così come richiesto dai sindacati. «Anche l'obbligo di timbrare il biglietto in uscita ai tornelli della metro – continua Abimelec - provoca momenti di frizione tra gli utenti e i lavoratori. Ce ne sono troppo pochi di tornelli e in questo modo si creano code che generano malumore e tensioni con qualcuno che cerca di scavalcare. Ci vorrebbe maggiore vigilanza ma abbiamo l'impressione che l'attenzione dell'azienda su questo tema stia diminuendo».
Atm al momento preferisce non replicare. Per tornare ai senzatetto che dormono sugli autobus - la Cisl segnala che qualcuno ci prova pure in metropolitana e deve essere allontanato di forza dalla vigilanza – arriva il commento dell'assessore alle politiche sociali Pierfrancesco Majorino: «La strada intrapresa dal Comune, che in soli due anni ha raddoppiato i posti letto per senzatetto passando da 1.248 a 2.500, è quella giusta. Chiediamo a Governo e Regione di aiutarci, non possiamo essere lasciati soli nel dare risposte».

C'è attesa intanto per l'indagine della Fondazione Rodolfo Debenedetti, realizzata a marzo in collaborazione con il Comune e la Bocconi, sulle persone senza fissa dimora. Un risultato tutto da interpretare in una città che vede al momento alzarsi solo gli indici di emarginazione e povertà estrema.

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