Disperazione e paura di perdere tutto. Questo ha animato la mano di Carlo De Gaetano, il 52enne che l'altra sera si è dato fuoco davanti al suo bar per protestare contro la costruzione di barriere anti rumore davanti al suo locale. È stato salvato da due poliziotti che gli si sono gettati addosso tra le fiamme, a loro volta rimasti feriti. L'uomo, ricoverato al San Gerardo, con un gruppo di commercianti di un quartiere monzese, da settimane protestava perché i lavori per la costruzione del tunnel Milano-Laghi SS36 gli avevano fatto crollare il giro d'affari.
Dormiva in auto, da qualche giorno, per impedire che Anas (società che gestisce l'appalto del tunnel interrato della SS36) costruisse le barriere anti-rumore davanti al suo bar, il «Raffaello» al civico 260 di viale Lombardia, la lunga arteria a quattro corsie che collega Como e Lecco a Milano, attraversando Monza. Da quando il cantiere per l'interramento del viale, oggi tunnel urbano tra i più grandi d'Europa, cinque anni fa, le attività commerciali della zona hanno avuto grossi problemi, molte delle hanno chiuso. De Gaetano ha tenuto duro, ha lottato, per non gettare al vento un investimento da migliaia di euro. Poi il progetto, un po' per le richieste dei residenti, un po' perché è previsto che grosse arterie viabilistiche si dotino di barriere anti-rumore, è esploso. Alle 22 dell'altro ieri, mentre stava in piedi davanti al suo locale, con una tanica di benzina in mano, durante una protesta di tutti i commercianti, ha perso la calma. Ha imbevuto una coperta, gli ha dato fuoco e, circondato da alcuni vigili e da agenti della Stradale, ci è saltato sopra.
Per salvarlo dal rogo, il comandante della Polstrada di Seregno e un altro agente, gli si sono buttati addosso. I vigili del fuoco, nel frattempo arrivati sul posto, hanno spento le fiamme con un estintore. Trasportati tutti in ospedale, a pagare il prezzo più alto del gesto disperato del commerciante, è stato il secondo agente di polizia, attualmente ricoverato a Niguarda a Milano, per ustioni al volto. Dimesso in serata il comandante, mentre De Gaetano è ancora al San Gerardo, fuori pericolo.
Gli altri commercianti, animati dalla stessa disperazione, che da giorni posizionano auto e camper per impedire che vengano costruite le barriere anti rumore, ieri pomeriggio sono andati a parlare della questione in Prefettura. «La situazione è critica per tutti spiega un dipendente di un rivenditore di Caravan attiguo al bar e qui ci tagliano fuori con queste barriere. Sono previste per legge, certo, ma qui di case ce ne sono solo due, basterebbe ovviare con soluzioni alternative.
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