Altro che Expo, sale la tassa sui turisti

Viaggio a Bruxelles per il governatore Roberto Maroni che ieri ha incontrato il presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso. In agenda il lancio anche in Europa dell'Expo 2015 e grandi elogi di Maroni alla collaborazione istituzionale finalmente trovata con il sindaco Giuliano Pisapia. «Siamo riusciti a rimettere in moto Expo - ha spiegato nella conferenza stampa - Quando sono arrivato il meccanismo si era inceppato». Parole che avranno fatto fischiare le orecchie al suo predecessore Roberto Formigoni. «Siamo riusciti a rimetterlo in moto - ha aggiunto - con la leale collaborazione fra istituzioni: il presidente della Regione e il sindaco stanno collaborando e questa è una novità nel panorama istituzionale. Lo stesso accade col presidente del consiglio dei ministri». L'Expo, dunque, addirittura come un nuovo modello di relazioni tra i Palazzi.
Non fosse che proprio in quelle ore la giunta Pisapia stava assestando un colpo piuttosto duro alle aspirazioni internazionali di Milano, con l'approvazione di un ulteriore rincaro delle aliquote fissate per l'imposta di soggiorno, una balzello mai introdotto dalla giunta di Letizia Moratti che ne era acerrima nemica. Una tassa temuta dagli hotel che vedono così ancora allontanarsi la possibilità di competere con le altre mete turistiche. Perché fino al 30 giugno c'è già un «sovrapprezzo» di un euro per ogni stella e per ogni persona che occupa la stanza. E quindi in un non certo lussuoso tre stelle, una famiglia è già costretta a spendere altri 12 euro per la tassa di soggiorno altre al costo giornaliero della camera. Ma a Pisapia non è bastato. Dal primo luglio un altro euro a stella in più per ogni ospite. Quindi gli alberghetti a una stella passano a 2 euro, i due stelle a 3, i tre stelle a 4 euro e i quattro stelle a 5. E, per rendere il tutto ancora più amaro, a salvarsi saranno solo gli extralusso 5 stelle a cui non sarà possibile applicare nessun rincaro, dato che per legge non sarà possibile superare i 5 euro. E quindi in un tre stelle la solita famiglia con due figli spenderà 16 euro al giorno invece di 12, mentre chi ne spenderà mille per una notte pagherà i soliti 5. Riduzioni anche per i congressi con più di mille partecipanti, non certo una deroga pensata per il 2015.
Ma Maroni ha poi detto di non essere «preoccupato per l'Expo, ma per la crisi» e perché «il governo italiano non la sta affrontando come dovrebbe». Non solo. «Noi Regione siamo ancora in attesa, per esempio, di sapere quanti saranno i fondi che arriveranno in Lombardia per la Cassa integrazione in deroga. Sono pressato tutti i giorni dalle parti sociali e dai sindacati che vogliono sapere dalla Regione quando i fondi saranno erogati. Sono pronto ad anticiparli, ma solo se saprò quanti saranno». Il presidente continua: «La stima è che in Lombardia serva un miliardo di euro. Possiamo anche trovarli, ma voglio la certezza che il governo ce li abbia dati. E purtroppo questo è un altro capitolo su cui l'esecutivo sta mostrando inadempienza». Poi, tornando all'Expo, l'impegno con Barroso affinché «Milano in quei mesi diventi la capitale d'Europa». Dall'Unione europea l'annuncio della presenza con un suo padiglione e un finanziamento di almeno 15 milioni di euro.

E un messaggio in occasione del lancio della campagna di promozione il 7 luglio a Monza, un altro evento a Bruxelles entro la fine dell'anno e a ottobre 2014 in Lombardia il vertice Ue-Asia dei capi di Stato e di governo.

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