Una baby gang in manette Ma i genitori difendono i figli

Una baby gang in manette Ma i genitori difendono i figli

(...) fermato domenica nell'appartamento dove vive con i famigliari a Sesto San Giovanni, dai carabinieri della compagnia Duomo perché all'alba, qualche ora prima, aveva ferito in via Valtellina, all'uscita dall'Alcatraz, Simone B., 19 anni, di Bresso, con 4 coltellate, spedendolo al Niguarda dove la sua prognosi è tuttora riservata. Quando i militari, saputo che il ragazzo era fuggito a bordo di una Renault Clio nera, l'hanno trovato (lui dormiva, ma gli abiti e le scarpe insanguinante erano ancora accanto al letto, ndr) gli hanno chiesto dove fosse la macchina, peraltro intestata proprio a lui. Ma l'intera famiglia ha finto di non saperne nulla. E quando i carabinieri hanno rinvenuto la vettura parcheggiata a due passi da casa loro, l'hanno dovuta forzare sotto lo sguardo indifferente del nucleo famigliare che continuava a fingere di non avere nulla a che fare con quella Clio. Nel baule c'era il giubbotto di Willy e il coltello con cui aveva colpito Simone. Ora gli investigatori cercano i ragazzi che hanno aiutato Willy a fuggire dopo il ferimento e che rischiano un'accusa per favoreggiamento. Interrogato sul movente del tentato omicidio il ragazzo - ultrà del Milan con un divieto di accesso alle partite dopo una rapina allo stadio - ha ammesso solo di conoscere Simone per aver frequentato la stessa scuola a Cinisello (tra i due pare ci siano vecchie ruggini), ma niente di più.
Non sono rimasti particolarmente sconvolti nemmeno i genitori dei due minori - un italiano di 15 anni e un romeno 16enne, entrambi appartenenti alla media borghesia - finiti in carcere per un provvedimento del tribunale dei minori perché lo scorso hanno picchiato a sangue, fino a rompergli il naso e obbligandolo a una dolorosissima operazione, a un coetaneo italiano. La violentissima aggressione è avvenuta domenica 4 novembre nel sottopassaggio della stazione Garibaldi, allo scopo di rapinare uno smartphone. Un colpo fallito, a causa dell'arrivo di un gruppo di persone. Ma terminato con una minaccia al povero ragazzo ferito. «Se ci denunci ti veniamo a prendere a casa».

I carabinieri del nucleo operativo, che li hanno catturati, sono convinti che appartengano a una banda di 5 giovani, autrice di una decina di colpi simili negli ultimi sei mesi, in luoghi isolati e composta da almeno altri tre giovanissimi. Nel loro mirino i più deboli, gli inermi. E dalla loro parte mamma e papà.

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