Statali, cambia il contratto: tanto smart working e solo 4 giorni di lavoro

La firma del nuovo contratto per i dipendenti delle Funzioni centrali segna un passo in avanti per 200mila lavoratori del settore pubbico, con misure volte a migliorarne le condizioni economiche e il benessere

Statali, cambia il contratto: tanto smart working e solo 4 giorni di lavoro
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La firma del nuovo contratto per i dipendenti delle Funzioni centrali segna un passo avanti significativo per oltre 200.000 lavoratori del settore pubblico. Con una serie di misure innovative che puntano a migliorare le condizioni economiche e il benessere lavorativo, il nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per il triennio 2022-2024 è stato sottoscritto ieri all’Aran, l’Agenzia che si occupa delle trattative per conto del governo, ma non senza divisioni tra le principali sigle sindacali.

Stipendi: Un incremento del 6%

Al centro delle novità c’è l’aumento salariale medio del 6%, che si traduce in un incremento di circa 165 euro lordi al mese per i lavoratori del comparto. Gli aumenti variano in base alle qualifiche: si parte da un incremento minimo di 121,4 euro lordi mensili fino a quasi 194 euro per i livelli più alti. Un incremento che, sommato agli aumenti dei rinnovi precedenti, raggiunge complessivamente un +16% sulle buste paga degli statali rispetto a tre tornate contrattuali fa.

Il ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha accolto con soddisfazione questo risultato, definendolo «un giusto riconoscimento al lavoro delle nostre persone». «Con questo contratto garantiamo la continuità dei rinnovi contrattuali, un traguardo importante per valorizzare il settore pubblico dopo anni di blocco», ha dichiarato. Zangrillo ha evidenziato inoltre come, grazie ai fondi previsti nella prossima legge di Bilancio (5,5 miliardi), il governo intenda proseguire su questa strada anche per il triennio successivo (2025-2027).

Buoni Pasto Estesi al Lavoro Agile

Tra i cambiamenti più attesi c’è l’estensione dei buoni pasto anche per i dipendenti che lavorano in modalità smart working. Un punto cruciale per i lavoratori, soprattutto in un contesto in cui il lavoro agile ha acquisito sempre più peso. Secondo il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra, questa misura rappresenta un passo avanti importante nella conciliazione tra vita privata e vita professionale. «Il rafforzamento delle relazioni sindacali e l’inserimento del buono pasto per chi lavora da remoto sono un segnale di attenzione verso il benessere dei lavoratori» ha dichiarato Sbarra, sottolineando come il contratto offra finalmente risposte certe ai dipendenti statali.

Anche Maurizio Petriccioli, segretario della Cisl Fp, ha manifestato entusiasmo per l’accordo. «Si tratta di una boccata d’ossigeno per tante lavoratrici e lavoratori, alle prese con l’aumento del costo della vita», ha detto, lodando il contratto per i benefici che porta concretamente nelle tasche dei lavoratori.

Settimana Corta: Al Via la Sperimentazione

Un’altra grande novità del contratto è la sperimentazione della settimana lavorativa corta. Questa misura consente ai ministeri, alle Agenzie fiscali e agli enti pubblici economici come Inps e Inail di testare un’organizzazione del lavoro su quattro giorni, a parità di orario e di stipendio. In altre parole, i lavoratori potranno concentrare le loro 36 ore settimanali in quattro giorni, godendo di un giorno libero in più. «Questa innovazione rappresenta un passo in avanti nella gestione del tempo di lavoro e nella conciliazione vita-lavoro», ha affermato Antonio Naddeo, presidente dell’Aran, che ha lavorato per mesi insieme alle parti sindacali su questa proposta.

La Spaccatura Sindacale e le Critiche di Cgil e Uil

Se da un lato il contratto ha ottenuto il sostegno convinto della Cisl e di altri sindacati autonomi, come Confsal-Unsa e Flp, che insieme rappresentano oltre il 54% dei lavoratori, dall’altro ha visto l’opposizione di Cgil e Uil, che hanno deciso di non firmare l’accordo. Serena Sorrentino, segretaria di Fp Cgil, e Sandro Colombi di Uil Pa hanno criticato duramente il contratto, definendolo una «forzatura» che «non dà risposte adeguate» ai lavoratori del comparto. «Il Governo e Aran si prendono la responsabilità di scegliere la via della rottura di una trattativa che lasciava ancora margini di miglioramento», hanno commentato i leader sindacali.

Naddeo ha replicato ricordando che «la trattativa è durata più di quattro mesi e il contratto è stato firmato in

piena legittimità, con il consenso della maggioranza delle organizzazioni rappresentative». Ha inoltre aggiunto che, qualora la legge di Bilancio subisse modifiche, le parti saranno pronte a discutere eventuali aggiornamenti.

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