Milano e il suo hinterland sono sempre più pericolosi. In pochi giorni due episodi di violenza hanno portato alla morte due persone, un barista e un 23enne. Sembra che in entrambi i casi l'eccessivo consumo di alcol da parte degli aggressori abbia portato alla tragedia.
Barista massacrato di botte
È morto in ospedale nel pomeriggio di ieri Ismael Omar, il barista 57enne di origini egiziane che era rimasto gravemente ferito alla testa da due giovani ucraini la notte di martedì 14 settembre all’interno del suo bar pizzeria di via Figino, a Pero, comune in provincia di Milano. A comunicare la notizia sono stati i carabinieri. L'uomo, titolare del locale, era ricoverato da diversi giorni in condizioni gravissime all'ospedale Humanitas di Rozzano, dopo essere stato colpito con calci, pugni e anche un posacenere di vetro. A quel punto l'uomo è caduto a terra sbattendo violentemente il capo ma, nonostante questo, la coppia di stranieri ha continuato a percuoterlo. Per quattro giorni la vittima ha lottato tra la vita e la morte in un letto di ospedale nel reparto di rianimazione.
Secondo quanto ricostruito, a massacrare il 57enne sono stati due cittadini ucraini, uno di 26 e l’altro di 38 anni, a cui la vittima aveva chiesto di allontanarsi dal locale, a causa del loro stato di ubriachezza. Sarebbe questo il motivo del litigio che è poi degenerato nella violenta aggressione. Subito dopo l’aggressione i due erano stati arrestati in flagranza con l'accusa di tentato omicidio dai carabinieri della Tenenza di Pero e del Radiomobile di Rho. A seguito dell'udienza di convalida erano poi stati posti agli arresti domiciliari. Con la morte del barista adesso il capo d'imputazione cambia in omicidio.
Sparatoria a Turbigo
È invece di un morto e di un ferito il bilancio di una lite avvenuta la notte di venerdì 16 settembre a Turigo, sempre nel Milanese, tra alcuni cittadini di nazionalità albanese. Un 34enne, Rigels Gjnaj, è stato arrestato dai carabinieri con l'accusa di aver ucciso a colpi di pistola un 23 enne incensurato, Emanuel Rroku, e di aver ferito a una gamba un 30enne, ricoverato in codice giallo all’ospedale di Busto Arsizio. Il 34enne e le sue vittime sono tutti cittadini albanesi e stavano partecipando a una festa quando, verso le 23.30, è improvvisamente iniziato un litigio finito poco dopo in tragedia. Da quanto emerso, nel comune in provincia di Milano che si trova al confine tra Lombardia e Piemonte, un gruppo di albanesi si era ritrovato in un bar in via Allea Comunale. Improvvisamente sarebbe scoppiata un'accesa discussione e il 34enne avrebbe estratto una pistola con cui ha sparato alcuni colpi verso un suo connazionale di 30 anni, ferendolo al polpaccio.
Le altre persone presenti hanno quindi tentato di circondare l'uomo, ma questi è riuscito a esplodere altri colpi che sono andati a colpire alla carotide un giovane poco più che ventenne. Gli altri invitati alla festa hanno quindi bloccato l’aggressore, colpendolo con calci e pugni. A causa delle ferite ricevute, l'uomo è stato portato all'ospedale di Garbagnate, dove si trova ancora ricoverato in prognosi riservata, piantonato dai militari ma non in pericolo di vita. L'arma utilizzata, che è stata ritrovata dai militari, è una pistola calibro 6,35 smarrita nel 2017 in provincia di Como.
Il ragazzo colpito alla carotide è morto poche ore dopo all'ospedale di Legnano, mentre il 30enne si trova ricoverato in codice giallo all'ospedale di Busto Arsizio. Sembra che l’eccessivo consumo di alcol abbia contribuito a fare degenerare una banale discussione culminata con l’omicidio del 23enne.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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