Biglietti a 1 euro e 70? No di Pdl e mezzo Pd

Palazzo Marino studia gli aumenti di ticket o abbonamenti Atm. L'opposizione fa le barricate, dubbi anche nella maggioranza

Biglietti a 1 euro e 70? No di Pdl e mezzo Pd

Aumentare il biglietto del tram per la seconda volta in due anni? No grazie. Il centrodestra insorge. Ma persino nel Pd c'è chi, come l'ambientalista di ferro Carlo Monguzzi, commenta che «ringraziando il cielo si tratta solo di un'ipotesi, sarebbe la scelta meno utile nel momento in cui chiediamo alla gente di rinunciare all'auto privata e utilizzare i mezzi pubblici». Ma l'ipotesi esiste eccome ed è stata portata dall'assessore alla Mobilità Piefrancesco Maran venerdì scorso al tavolo della giunta riunita per vagliare tutti i possibili aumenti delle tariffe.

Il «piano a» per incassare più fondi dai trasporti è far scattare l'adeguamento Istat sugli abbonamenti, è fermo da dieci anni. Ma si parla di un ritocco verso l'alto intorno al 10% (che vale circa 12 milioni di euro): il mensile potrebbe passare da 30 a 35 euro, l'annuale da 300 a 350 euro. Monguzzi da sinistra prova a calmare la giunta anche su questa manovra, «cinquanta euro in più sulla tessera annuale non sono pochi in un periodo di crisi come questo, bisogna pensarci bene e trovare comunque il modo di tutelare i redditi più bassi».

Pollice verso all'ipotesi di alzare di 20 centesimi il ticket ordinario per bus e metrò, dopo l'aumento da un euro a 1,50 approvata dalla giunta Pisapia solo nel 2011 potrebbe già salire a 1 euro e 70. L'operazione, fanno i calcoli a Palazzo Marino, potrebbe portare in cassa venti milioni di euro in più nel 2014, e chissà quanti l'anno successivo grazie ai milioni di visitatori attesi per Expo. Ci sarebbe anche un sotto-piano, fare due biglietti differenziati per residenti e non, come avviene a Venezia con i vaporetti. I milanesi pagherebbero 1,70 euro, per i turisti una stangata di 2 euro.

Il centrodestra è compatto sul fronte del no. «Atm pensi a recuperare l'evasione dei biglietti, 30 milioni di euro all'anno, e della sosta sulle strisce blu, circa 5 milioni all'anno, anziché raddoppiare quasi il biglietto in due anni - attacca il consigliere Pdl Fabrizio De Pasquale -. E poi ci sono spazi non utilizzati nelle stazioni del metrò e dei magazzini vuoti, si mettano a reddito». Il coordinatore cittadino del Pdl Giulio Gallera la definisce «un'assoluta follia, partorita da un'amministrazione in stato confusionale che dopo il taglio dei sussidi per gli anziani sembra aver preso gusto a colpire i ceti più deboli, acuendo la crisi che ogni famiglia milanese già vive».

Il capogruppo della Lega Alessandro Morelli affonda: «Non sappiamo se questa follia sia frutto del mini-bilancio approvato dalla giunta o del maxi-buco creato da Pisapia a partire dal 2011. Intanto gli chiederemo di venire in aula ad illustrarci quali sono le sue idee per raddrizzare il “Titanic Milano” che nelle sue mani sta rapidamente affondando».

Riccardo De Corato (Fdi) fa notare che «la politica delle domeniche a piedi e di Area C creata per abbattere l'uso dell'auto privata a favore dei mesi è tutta chiacchiere e distintivo. Aumentando il biglietto più gente si sposterà di nuovo dai mezzi all'auto. L'importante è fare cassa».

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