Per Bocelli in Duomo un organo orchestrale "Concerto potente"

Recital dalle 19. Alle tastiere Vianelli: "Pezzi di Mascagni e Bach-Gounod in programma"

Per Bocelli in Duomo un organo orchestrale "Concerto potente"

Bocelli in Duomo, in questa Pasqua blindata un respiro di arte e spiritualità, un appuntamento che verrà trasmesso in streaming sicuramente attraverso il canale Youtube dell'artista (https://youtu.be/huTUOek4LgU), ma non solo; dunque visibile e ascoltabile a livello mondiale. Un'eccezione, perché l'evento è «live» questa sera dalle ore 19. Iniziativa partita con l'invito della città e della cattedrale al tenore, grazie all'ospitalità dell'Arciprete Gianantonio Borgonovo e della Veneranda Fabbrica.

La cattedrale sarà vuota, ci sarà la star, uno staff per gli aspetti tecnici, e l'altro protagonista, il maestro Emanuele Vianelli, primo organista della chiesa, un vero e proprio virtuoso dello strumento, che conta oltre 16mila canne. «Accompagnerò un programma di brani sacri cari a Bocelli, che per esempio canterà l'Ave Maria di Mascagni e l'Ave Maria di Bach-Gounod e altre pagine per un totale di circa 35/40 minuti di musica», spiega. Gli altri titoli: «Panis Angelicus» concepito da San Tommaso d'Aquino e musicato da César Franck, «Domine Deus» di Rossini e «Amazing Grace». «Per me è un'occasione unica lavorare con un personaggio come lui, una esperienza di forte caratura». Poi altra unicità, è un evento senza pubblico. «La componente emozionale che ci si mette dentro, dovrà arrivare mediata attraverso i mezzi di comunicazione». Suonare nel tempio vuoto è una sensazione «straniante», ammette, ci si trova davanti «a questo immenso spazio che è la casa del popolo di Dio senza popolo», considera. Il Duomo diventerà una sorta di gigantesco amplificatore, da cui far uscire una musica che emoziona, come ha detto lo stesso Bocelli, una «preghiera».

«Riguardo alla scaletta c'è stata la necessità di adattare tutto, fare trascrizioni di brani concepiti con l'orchestra - afferma Vianelli - E questo è stato il mio lavoro. C'è da dire che sono supportato da un mezzo eccezionale, qual è l'organo del Duomo». Niente prove, ovviamente. Sono programmate per oggi. A distanza è stato impossibile, anche con il miglior sistema streaming, avere una simultaneità negli attacchi tra voce e strumento. «Abbiamo giocato d'astuzia, io sono andato nella cattedrale e ho pre-registrato delle basi - rivela - basi per Bocelli su cui lui poi ha potuto lavorare per rendersi conto di cosa avrei fatto io. Domenica (oggi, ndr) mi renderò conto di cosa vuol fare lui». Già, proprio così.

L'appuntamento tra i due artisti è intorno alle ore 14. Occhio alla salute, vien da dire. Ma niente paura: i due maestri si terranno a debita distanza di sicurezza; «comunque attraverso la produzione abbiamo ottenuto delle migliorie rispetto alla resa, sacrificando un poco l'aspetto scenografico in virtù dell'aspetto musicale». Tutto questo con i problemi che solitamente il Duomo ha quando si fa musica, l'acustica non è favorevole. «Eppure - completa il ragionamento - siamo riusciti a trovare una collocazione tale da poterci ascoltare l'un l'altro senza dover ricorrere a dei riporti audio». Per permettere il corretto svolgimento del recital ci sarà lo staff del tenore, tutto nella massima cura. «Vengono sanificate anche le tastiere - dice il maestro Vianelli - è necessario. In Duomo siamo due organisti, io e il mio vice, quindi occorre farlo».

A questo punto vien da chiedere pure come sta il mega-strumento che da tempo è sotto restauro; «il complesso a modo suo ha problemi respiratori, il problema maggiore oltre ai detriti depositati, sono le pelli che si laceravano». Ora i lavori sono fermi e comunque l'organo funziona. Bocelli potrà contare, «su circa 13mila canne delle oltre 16mila. Insomma sarà un grande concerto».

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