«C'è voglia e bisogno di ripartire», ma bisogna «fare le cose con gradualità», è il mantra ripetuto in questi giorni dai virologi e rappresentanti delle istituzioni. Ripreso ieri dal sindaco Beppe Sala. Il timore è che la fretta eccessiva possa «portare più avanti a fare dei passi indietro», proprio ora che la Lombardia presenta parametri da «zona bianca» e la campagna vaccinale, che procede a ritmo spedito, si appresta a coinvolgere tutti i cittadini, indipendentemente dalle fasce di età, dal 2 giugno.
«Iniziamo a vedere la luce in fondo al tunnel» aveva detto mercoledì il governatore Attilio Fontana, commentando i dati sull'incidenza dei casi positivi sui 100mila abitanti sui 7 giorni, scesa per la prima volta a 48. Con il nuovo e ultimo passaggio di fascia cadrebbero tutta una serie di restrizioni, coprifuoco compreso, mentre resterebbero in vigore solo l'obbligo della mascherina e il distanziamento sociale. Parallelamente si è completato il puzzle delle riaperture con l'unica eccezione delle discoteche e dei locali da ballo. «Io vedo che c'è molta voglia di riapertura - continua Sala - ma credo che il governo non abbia tutti i torti a cercare una certa gradualità, perché l'unico rischio è diffondere tanto entusiasmo e poi fare passi indietro, quindi è meglio fare le cose con gradualità. È chiaro - ha aggiunto - che non è solo voglia di ripartire, è bisogno di ripartire».
E proprio per scardinare l'ultimo «tabù» e tassello mancante della riaperture, il sindaco torna a fare pressing sulle discoteche e in particolare sul test proposto per una serata (12 giugno) al Fabrique per 2500 giovani, previo tampone, che non ha ancora ricevuto il via libera del Cts. «La chiusura delle discoteche può essere utile, ma noi abbiamo proposto di fare un esperimento al Fabrique, per vedere come si potrebbe fare in totale sicurezza - spiega Sala-. Siamo l'unica città che ha fatto questa richiesta, ma credo che sia giusto provare. Aspettiamo la risposta». Sottolinea la peculiarità delle discoteche il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, durante i lavori sul Dl Riaperture: «Servirà un protocollo ad hoc». Tanto che in serata la struttura del commissario straordinario all'emergenza Francesco Paolo Figliuolo ha inviato alle Regioni e al Cts il protocollo sperimentale di Silb Fipe per la «riapertura in sicurezza del settore dell'intrattenimento danzante», accorpandolo all'ipotesi di coordinarla con la vaccinazione.
In vista dell'autunno si fa ancora più stringente la delicata questione del futuro dello stadio Meazza su cui è tornato ieri a gamba tesa il presidente del Milan Paolo Scaroni. «Abbiamo bisogno del nuovo stadio. Ne abbiamo bisogno noi, l'Inter e Milano. Non è possibile tornare ai vertici del calcio europeo con il vecchio Meazza. Penso che il sindaco e l'amministrazione condividano questo nostro progetto, dobbiamo assolutamente dare una accelerata».
Sul nuovo stadio «sono sempre pronto al dialogo - ribatte Sala - certo è che sono stato svillaneggiato dall'Inter solo perché mi sono permesso di chiedere garanzie prima di affidare dei lavori da un miliardo e 200 milioni su terreni nostri e forse qualche ragione l'avevo».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.