Una bimba di soli 9 mesi è ricoverata in ospedale gravissime condizioni dopo che è stata presa a calci, pugni e schiaffi. La piccola si trova adesso ricoverata nel reparto pediatrico dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. La procura di Pavia, che sta indagando per tentato omicidio, ha fermato il compagno della madre. Secondo quanto emerso fino a questo momento, l'uomo avrebbe ammesso le sue responsabilità. Le indagini sono state avviate subito dopo che era scattata l’allerta da parte dell’ospedale di Pavia che aveva chiamato i carabinieri. I medici del San Matteo sono stati i primi a esaminare le condizioni della bimba.
Il patrigno accusato di violenze sulla neonata
Il tentato infanticidio sarebbe avvenuto nel pomeriggio di ieri, sabato primo ottobre, all’interno di un appartamento in un condominio di via Colombo a Casarile, comune in provincia di Milano. L'uomo, che sarebbe accusato delle violenze sulla piccola, si trova al momento in stato di fermo e avrebbe già ammesso le sue responsabilità davanti agli investigatori. A chiamare il 118 era stata la nonna della bimba. Il personale sanitario ha subito soccorso la piccola e l’ha portata in codice rosso al Policlinico San Matteo di Pavia. Sembra che i parenti abbiano detto ai sanitari che la bambina si era fatta male cadendo dal seggiolone. I medici dell’ospedale pavese si sono però resi conto che le numerose ecchimosi e i lividi presenti sul corpicino della neonata non erano riconducibili a quanto avevano affermato i familiari.
È in gravissime condizioni
A fronte di ciò, la struttura ospedaliera aveva quindi deciso di allertare i carabinieri e, davanti al peggioramento delle condizioni fisiche della piccola paziente, di trasferire la neonata all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, più adatto a prendere in cura la bimba, grazie al suo reparto pediatrico molto attrezzato. Gli investigatori proseguono intanto le indagini per ricostruire cosa sia successo all’interno di quell’appartamento.
Sarà anche necessario capire anche se altre persone abbiano avuto responsabilità, oltre al compagno della madre che si trova già in stato di fermo. Sarà compito degli investigatori ascoltare le testimonianze di amici e vicini di casa della coppia, oltre a quelle dei loro familiari.Segui già la pagina di Milano de ilGiornale.it?
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