Una camminata a San Siro per dire no al nuovo stadio

Un trekking nel quartiere con famiglie e bimbi. Domani una assemblea pubblica

Erano una cinquantina, fanno sapere gli organizzatori, i cittadini, con molti bimbi delle scuole del quartiere, che hanno partecipato al «trekking urbano tra i tesori di San Siro, tra le case cottage del Trotto, le scuderie Turner, il cavallo di Leonardo, Parco Tesio e via Bisanzio». A promuoverla, per far conoscere il quartiere a fronte del progetto per il nuovo stadio e il possibile impatto sull'area, il Comitato «Difendisansiro» che sui social lamenta l'assenza di consiglieri comunali all'iniziativa, pur invitati. Intanto, il «fronte del no» al nuovo impianto si ritroverà domani sera per un'assemblea pubblica alla cooperativa Labriola in via Falck 51 con la presenza di comitati e movimenti di zona contrari al nuovo stadio e al «pubblico interesse» deliberato dalla giunta comunale. «Poco credibile»,secondo i promotori dell'assemblea - comitato Trotto Bene Comune e la Cooperativa Antonio Labriola - l'idea dei «due stadi» e resta la preoccupazione per l'impatto degli interventi sull'area.

Una questione, quella dei due stadi, che suscita perplessità anche sul fronte opposto, quello dei residenti favorevoli al nuovo stadio riuniti nel comitato «Progetto San Siro», che esprimono «preoccupazione sull'impatto che i vincoli posti potranno avere sui contenuti della trattativa» e si chiedono «quale sarà il prezzo da pagare per rendere sostenibile agli investitori il mantenimento di un Meazza ristrutturato all'interno del progetto. Esprimiamo il nostro timore circa il rischio che per mantenere il vecchio stadio si scomputino dalla trattativa opere che sono strategiche per i milanesi e per i residenti». Il Comitato Progetto San Siro «guarda con interesse e apprensione al percorso di negoziazione con Inter e Milan per la realizzazione del nuovo stadio». Il comitato è formato da residenti della zona di Milano San Siro, favorevoli alla costruzione del nuovo stadio al posto del Giuseppe Meazza.

«Abbiamo fiducia che il sindaco Sala sappia muoversi coniugando il suo ruolo di protezione dell'interesse dei milanesi con lo spirito pratico di uomo del fare, tuttavia esprimiamo preoccupazione sull'impatto che i vincoli posti potranno avere sui contenuti della trattativa» in cui si dà per scontato l'interesse che la trattativa giunga ad un esito positivo: «Inter e Milan hanno già un piano B, a Sesto San Giovanni: se fallisse la trattativa, quale piano B ha in mente il sindaco per San Siro e per il Mezza? Invitiamo il Sindaco e la Giunta ad avere coraggio e ad avviare una ulteriore grande opera per una Milano che guardi al futuro» si legge in una nota.

RC

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