Armi micidiali, come la pistola mitragliatrice di fabbricazione tedesca MP5 o le mitragliatrici M60 e Sokolov. Ma anche kalashnikov, fucili americani M16, pistole lanciarazzi, Beretta, Tokarev e UZI oltre a centomila munizioni di vario calibro. E ancora pugnali, baionette e sciabole.
E' un vero e proprio arsenale, quello sequestrato dai carabinieri della Compagnia di Legnano (Milano), in collaborazione con i colleghi di Bergamo, Chiari (Brescia) e San Giovanni in Persiceto (Bologna). Il valore supera abbondantemente i 2 milioni di euro. «Non è possibile stabilire una cifra precisa – spiega il capitano Francesco Cantarella, comandante della compagnia di Legnano – perché abbiamo rinvenuto alcuni prototipi della seconda guerra mondiale. Ci sono anche armi di cui sono stati prodotti solo mille pezzi». Tra le pistole e i fucili trovati in casa, in garage e depositi intestati a otto persone, arrestati per detenzione illegale di armi, c'erano anche delle autentiche rarità oltre a armi utilizzate in Vietnam e Corea.
I protagonisti del più importante sequestro di armi da guerra avvenuto in Italia negli ultimi anni sono degli «insospettabili» dalla doppia vita. Di giorno facevano gli operai, le infermiere, gli autisti di autobus. Erano ex dipendenti pubblici o muratori in pensione. Tutto il loro tempo libero, invece, veniva assorbito dalla passione per le armi, che in alcuni casi era diventata un vero e proprio secondo lavoro. Frequentavano tutti le fiere di settore e avevano messo in piedi una sorta di mercato clandestino di armamenti da guerra.
L'indagine «Arma Letale» - coordinata dal procuratore di Busto Arsizio Gianluigi Fontana e dal sostituto Francesca Gentilini con i loro colleghi delle procure di Bergamo e Brescia - è nata lo scorso febbraio. Un informatore ha segnalato la presenza di una pistola nella casa di due fratelli gemelli di Castano Primo (Varese) e uno di loro teneva nascosto un AK47 sotto il letto del figlio di sei anni. I due vengono arrestati. Questo, però, è solo il primo atto di un'indagine che si estende anche ad altre province e, grazie ad una serie di perquisizione, porta alla luce l'arsenale da oltre 200 armi da guerra. E fa emergere un vero e proprio circuito di appassionati e fanatici, in grado non solo di maneggiare ma anche modificare le armi. Come l'80enne ex muratore della provincia di Brescia, che aveva trasformato il sottotetto della sua villetta in un laboratorio clandestino. Tra il materiale trovato, silenziatori artigianali e perfino un fucile di precisione di sua invenzione, oltre a cimeli di epoca fascista.
L'inchiesta va avanti. Non è ancora chiaro, ad esempio, se i fucili, le pistole e i mitra sequestrati siano stati utilizzati per compiere reati.
E soprattutto da dove provengano e a chi siano stati rivenduti. Ma soprattutto resta da chiarire come sia stato possibile per gli arrestati mettere le mani su armi e munizioni in uso anche a reparti speciali e contraeree di diversi eserciti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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