Cenerentola del 2000 è una favola rock'n roll

Le buone storie non invecchiano mai. Se poi le piazzi sotto i riflettori e vedi spuntare qualche ruga, c'è sempre qualche ritocco da poter fare: a colpi di musica, di variazioni e di umorismo. Se poi metti mano col make up del musical, tutto diventa possibile. Ecco perché il classico delle fiabe più classiche «Cenerentola» si trasforma, su note e passi di danza aggiornati al XX secolo (per la precisione agli anni '50), in «Cercasi Cenerentola», commedia musicale firmata da Saverio Marconi, dalla sua Compagnia della Rancia e dal co-regista Marco Iacomelli, scritta da Marconi stesso con l'ex Pooh Stefano D'Orazio, musicata da Stefano Cenci, arrangiatore e compositore per star come Mina, Celentano e Gianni Morandi.
Una storia da palcoscenico che, dopo il debutto al Brancaccio di Roma, arriva al Teatro della Luna fino al 16 marzo (ore 21, festivi ore 15.30, ingresso 55-33 euro, info 02.48.85.77.516). Nella fiaba riaggiornata sembra esserci tutto, dalla carrozza ai rintocchi di mezzanotte, dalla matrigna con sorellastre alla scarpetta di cristallo. Le novità, a ritmo di rock'n'roll e non solo, giungono dai due protagonisti principali, e cioè Cenerentola e il suo Principe Azzurro, la prima con il volto della ventitreenne Beatrice Baldaccini (scelta tra 500 aspiranti, già apparsa in due titoli come «Il Mondo di Patty» e «Shrek il musical»), il secondo – in versione incasinata e un bel po' anarchica – con la zazzera e gli occhi azzurri del tutt'altro che principesco Paolo Ruffini, comico e conduttore televisivo che, col musical, ci ha preso gusto: noto per il cabaret-show «Colorado», il toscano Ruffini è stato infatti uno degli spogliarellisti fai-da-te nel recente «Full Monty» di Massimo Romeo Piparo. A fare da ciliegina sulla torta, infine, un fuoriclasse del musical di casa nostra come Manuel Frattini, nel ruolo del consigliere del Principe, Rodrigo. Il punto di partenza è tutto nello slogan scelto da Saverio Marconi: «Scordatevi di Disney – taglia corto il regista – Cenerentola è tutt'altro che una ragazza dimessa, sa farsi valere, è moderna e ambiziosa. La fata che aiuta Cenerentola ha altre protégé, non ha troppo tempo da perdere con la nostra eroina, il consigliere del Principe è un classico cerchio-bottista come ce ne sono da noi in Italia, dà un po' ragione a tutti. E poi ci sono alcuni risvolti della storia non scontati».
E se la Cenerentola Baldaccini - lucchese - ha dovuto sistemare la dizione, nessuna regola è valsa per Paolo Ruffini, che sarà ben libero di fare il toscanaccio nel ruolo del Principe: «Io sono l'erede al trono di Microbia, un reame che va dal Danubio all'Arno – spiega divertito il comico – Potrò dunque essere un po' me stesso. E se mi chiedete se, trattandosi di un musical, io danzi, bé diciamo che ballo. Danzare è una parola troppo grossa per me. Una favola così, comunque, è una vittoria personale: in tempi di crisi, vengo investito dell'incarico di spargere ottimismo e bontà attraverso questa storia. Fare favole mi garba da morire».

Dopo il successo del musical targato Pooh «Pinocchio» Stefano D'Orazio (che negli anni ha firmato «Aladin» e «W Zorro») è tornato a lavorare con Saverio Marconi: «É un musical scritto a sei mani – conclude il batterista – Io ne ho messe due, Saverio quattro: perché due gli servivano per strappare ciò che io scrivevo, dicendomi di riscriverlo. É stato molto esigente».

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