Daniel, il Maldini attaccante che sta facendo sognare i tifosi del Milan

Nella Primavera del Milan sta sbocciando il talento di Daniel Maldini. Classe 2001, nipote di Cesare e figlio di Paolo, Daniel è un attaccante capace di svariare su tutto il fronte offensivo. La sua ultima delizia? Il gol su punizione al Palermo

Daniel, il Maldini attaccante che sta facendo sognare i tifosi del Milan

Prima Cesare, difensore e capitano del Milan che vinse la sua prima Coppa dei Campioni. Poi Paolo, terzino e leader della squadra che tra gli anni Ottanta e Duemila ha dominato in lungo e in largo grazie al genio di Sacchi e all'ambizione del presidente Berlusconi. Quindi Christian, incapace - per il momento - di reggere il confronto con nonno e papà. Ora è il turno di un quarto Maldini. Talento della Primavera rossonera e soprattutto attaccante, il primo ad andare in controtendenza rispetto alla tradizione "difensiva" della sua famiglia.

Daniel Maldini è sulla bocca di tutti. Classe 2001, ha già la propria scheda personale sul sito internet del Diavolo. Ma senza foto. È solo un giocatore della Primavera, ma tra i più interessanti della sua generazione. L'ultimo gol segnato al Palermo sta facendo il giro della rete. Calcio di punizione da posizione abbastanza centrale, destro che si alza in volo prima di spegnersi all'incrocio dei pali. "Portiere vanamente proteso in tuffo", avrebbe detto Sandro Ciotti. La rete è spettacolare, strappa un applauso e induce all'ottimismo. È un anno difficile per il Milan Primavera, in lotta per non retrocedere. Ma c'è una stella che lo illumina.

A differenza di molti figli d'arte, Daniel Maldini non brilla di luce riflessa. Il talento c'è ed è notevole. Si era già capito nel 2016, quando a 15 anni il ragazzo aveva trascinato gli Allievi rossoneri al trionfo del campionato di categoria. Papà Paolo, fedele al suo carattere, aveva preferito glissare. Giusto così. I ragazzi vanno lasciati tranquilli, specie quando hanno il pr(ivil)egio di un cognome importante. Storico per il calcio italiano, in grado di ammazzare un toro se non si hanno le spalle abbastanza larghe per reggere la pressione imposta da tifosi e addetti ai lavori. Daniel, però, sembra diverso. Occhi cerulei come il papà, arti inferiori da fenicottero e un'invidiabile capacità di vedere e centrare la porta con entrambi i piedi, il non ancora 18enne sta vivendo il momento migliore della sua giovane carriera.

Da qualche mese, il ragazzo è protagonista di una crescita esponenziale. Gol, gol, gol, gol. Quattro consecutivi segnati a Cagliari, Empoli, Udinese e Sampdoria, accompagnati da giocate che testimoniano un bagaglio tecnico importante. A Daniel piace tenere palla, eccome. Ce l'ha incollata al piede e la muove con invidiabile naturalezza su tutto il fronte d'attacco, per verticalizzare rapidamente verso la porta o spostarsi improvvisamente - a sinistra come a destra, è indifferente - nel tentativo di lavorare in ampiezza e allargare così le maglie della difesa avversaria. Mister Giunti lo sa e infatti approfitta della sua duttilità tattica per schierarlo in ogni posizione del reparto offensivo. Anche se finora Daniel Maldini, il meglio di sé, lo ha dimostrato nel ruolo di esterno d'attacco a sinistra nel 4-3-3 di Giunti.

Dopo le quattro reti di fila segnate tra dicembre e gennaio, il figlio di "Paolino" ha avuto una fase di appannamento. Comprensibile data l'età, accettabile se si pensa alla qualità tecnica media della Primavera rossonera, attualmente quartultima in campionato. Non è un caso che ora la squadra di Giunti sia reduce da un filotto di tre risultati utili consecutivi. Genoa, Torino e Palermo, 7 punti in tre partite conquistati grazie al "risveglio" di Daniel, a segno due volte compresa la splendida punizione a giro contro i rosanero, un cioccolatino accolto dagli applausi del pubblico dello stadio Ossola di Varese, una perla estrapolata dall'ostrica.

Ma dove può arrivare Daniel Maldini? Con 6 gol e 1 assist in 18 partite, verrebbe da dire molto in alto. I video di YouTube che ne mostrano gol e assist, dribbling e magie su punizione, lo testimoniano meglio di ogni altra cosa. Per non parlare del tecnico della prima squadra rossonera Rino Gattuso, che a settembre lo aveva chiamato per allenarsi con i grandi.

E poi le parole di Filippo Galli, ex responsabile del settore giovanile rossonero: "Daniel? Ha un talento innato. Vede il calcio prima degli altri". Insomma, le belle speranze ci sono. Il cognome anche. Ma lo scatto decisivo spetta soltanto a lui: al "nuovo" Maldini.

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