Dateo, al via i lavori per la M4 E oggi chiude corso Plebisciti

Rimozione di tubature e bonifica Poi la nuova stazione del metrò Si andrà avanti per oltre due anni

Da oggi a Milano cambia la viabilità nella zona attorno a corso Plebisciti. Domani infatti cominceranno i lavori per la costruzione della nuova stazione Dateo della linea M4. Andranno avanti per oltre due anni, fino al 31 dicembre del 2017.

Corso Plebisciti sarà chiuso al traffico in entrambi i sensi di marcia, mentre si potranno percorrere le strade perpendicolari: via Giulio Ceradini e via Giuseppe Piolti de' Bianchi e via Leopoldo Cicognara/Giuseppe Compagnoni per chi è diretto verso nord. Ad avvisare delle modifiche anche i pannelli in piazza Cinque Giornate, Medaglie d'Oro, Rubattino e Rombon.

Le auto private - con l'eccezione, com'è ovvio, dei residenti - potranno spostarsi lungo viale dei Mille, via Modena, via Gaio, piazza Novelli, via Sidoli, piazzale Susa. Piccole deviazioni anche per le due linee di autobus che attraversano la zona: la 54 percorrerà viale dei Mille, via Modena, via Sidoli, via Gozzi, fino all'intersezione con corso Plebisciti; mentre la 61 passerà da viale dei Mille, piazza Ascoli, via Juvara, via Botticelli.

Non saranno lavori veloci. Da domani inizia la prima fase, quella che prevede di sollevare l'asfalto e spostare tutti i cavi e le tubature che passano sotto il manto stradale. Il Comune rassicura i residenti, promettendo che non subiranno disagi nell'erogazione dell'acqua e dell'energia elettrica. Una volta tolti quelli che in gergo tecnico si chiamano i «sottoservizi», ci sarà la bonifica di rito da ordigni bellici. Solo dopo queste fasi preliminari cominceranno i lavori veri: la costruzione della nuova stazione Dateo, fermata numero 5 per chi, arrivando dall'aeroporto di Linate, userà la nuova linea per raggiungere il centro città.La Blu attraverserà Milano da est a sud-ovest, fino alla chiesa di San Cristoforo sul Naviglio, lungo 21 stazioni. Incrocerà la linea Rossa a San Babila, la Verde a Sant'Ambrogio, il passante ferroviario a Forlanini, Dateo e San Cristoforo.

Fine dei lavori prevista, sulla carta, nell'aprile 2022. Sempre che non ci siano intoppi e ritardi. Perché, neanche nata, la M4 di problemi ne ha già conosciuti parecchi. Così come di revisioni rispetto al progetto iniziale, approvato alla fine dell'anno scorso, sul filo del rasoio per non perdere i 172 milioni di finanziamento concessi dal governo. I costi che gravano sull'opera, tra canone di gestione e restituzione del prestito ottenuto dalle banche, sono stati a lungo un macigno che ha rischiato di far saltare il banco. Spaccando pesantemente la Giunta di Palazzo Marino, con una parte che prendeva per il dietrofront.

Poi la divisione sul metodo. C'era chi avrebbe voluto fermare i lavori durante Expo per non intralciare l'afflusso dei turisti (quando ancora si prevedeva una città presa d'assalto), a costo di accollarsi le salate penali (fino a 50 milioni di euro) che lo stop forzato avrebbe portato con sé. Si risolse con una mediazione: far andare avanti le talpe durante l'Esposizione universale, ma solo al di fuori della cerchia dei Bastioni.

Infine, le recenti accese proteste per gli alberi tagliati in alcuni punti del cantiere: il parco Solari e viale Argonne fra tutti. Con i comitati di quartieri scesi in strada per giorni, supportati politicamente in particolare dal Movimento Cinque Stelle, ma forti anche di un avallo di peso come quello di Adriano Celentano. Il molleggiato aveva firmato una dura lettera aperta indirizzata al sindaco.

Così alla fine, poco più di un mese fa, piazza Scala ha approvato una variante al progetto della M4, per salvare dalla motosega almeno 169 alberi sui 700 totali previsti. Da domani si comincia in corso Plebisciti, per realizzare anche il manufatto «Gozzi», con funzioni tecniche e di sicurezza sulla linea.

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