Denunciati 13 cicloamatori, arrestato per spaccio il loro fornitore

Denunciati 13 cicloamatori, arrestato per spaccio il loro fornitore

Quattordici perquisizioni, tredici denunce e un arresto hanno sconvolto nei giorni scorsi il mondo del ciclismo amatoriale tra le province di Pavia, Lodi, Brescia e Parma. Inquitante il quadro emerso dall'inchiesta condotta dai carabinieri delle diverse province del Nord Italia, la compagnia di Stradella in testa, e dal Nas di Cremona. Niente «Tour», «Giro» o «Vuelta in palio infatti ma garette delle domenica tra amici, disposti a mettere in gioco la salute, financo rischiare anche la vita, pur di risultare migliori del semplice compagno di passeggiata.

E per rimettere ordine nel mondo dei cicloamatori, non poteva chiamare l'indagini, durata un anno, che «Pedale Pulito», fatta di appostamenti, pedinamenti immagini e alla fine perquisizioni. In case private ma anche in garage, affittati proprio per nascondervi pasticche dopanti. Le tredici persone denunciate hanno un'età compresa tra i 30 e i 40 anni. Tutti molto giovani, dunque, questa la considerazione degli inquirenti, e quindi ancor di più senza un reale bisogno di arrivare addirittura a doparsi per fare quattro pedalate in compagnia. L'arrestato, invece, è un imprenditore quarantenne, A.G.A. di Santa Maria delle Versa. Per lui le manette ai polsi sono scattate con l'accusa di spaccio di sostanze stupefacenti. Finora sconosciuto alla giustizia, le perquisizioni presso la sua abitazione hanno svelato un vero e proprio «grande magazzino» del doping. In casa infatti, gli inquirenti hanno potuto trovare, e poi sequestrare, oltre 400 tra pasticche e fialette di anfetamine, cortisonici, testosterone per il valore di migliaia di euro. Tutto quanto assolutamente proibito nel Belpaese e quindi comprato all'estero con la complicità di un conoscente romeno. E poi ceduto ai compagni di squadra, stando alle indagini.

Ma le indagini continuano, non si fermano qui.

Adesso gli inquirenti hanno voglia di concentrarsi soprattutto sulle ricette mediche trovate i gran quantità nelle stesse perquisizioni, che prescriverebbero, tecnicamente, coadiuvanti della respirazione come i broncodilatatori ma che, se associati a determinate altre molecole chimiche, possono tranquillamente provocare danni anche gravissimi alla salute oppure portare direttamente alla morte per arresto circolatorio, potendo alterare la funzionalità di cuore e circolazione sanguigna. E i carabinieri ora avvertono: nella realtà cicloamatoriale starebbe aumentando esponenzialmente il consumo di anabolizzanti.

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