E il 2015 porterà anche i lavori al Vigorelli

L'ultima volta che le ruote di una bicicletta hanno sfrecciato sulla pista del Vigorelli era un giorno destinato a passare alla storia per fatti di ben più ampia portata: l'11 settembre del 2001.

Oltre tredici anni dopo la struttura di via Arona, tempio del ciclismo (dove Fausto Coppi segnò il suo record di 45 km e 798 metri in un'ora, nel 1942) e non solo (qui si sono esibite pietre miliari della musica internazionale, i Beatles nel 1965, poi i Clash e i Led Zeppelin) resta luogo di progetti incompiuti. Ipotesi che si sono scontrate con polemiche e rinvii. Nel frattempo nel velodromo si è fatto anche altro: partite di football americano, la preghiera dei fedeli musulmani nel luglio del 2008. Utilizzato solo per il 20 per cento delle sue potenzialità.

Nel 2012 la situazione ha cominciato a sbloccarsi: un concorso internazionale di progettazione per decidere come intervenire sullo storico impianto. Il nuovo progetto (vinto dal gruppo guidato dall'architetto Vittorio Grassi) prevede che la struttura interagisca con il nuovo contesto urbano, quello degli insediamenti di CityLife (i cui oneri di urbanizzazione, 5 milioni di euro, garantiscono i fondi per l'intervento).

Le proteste dei comitati cittadini e l'intervento della Soprintendenza hanno poi ulteriormente aggiustato il tiro: lavori sì, ma nell'ottica di un «restauro conservativo», che preservi la storica pista di legno, fatta di listarelle di pino svedese, nel frattempo abbandonate all'incuria. Un modo per blindare la vocazione ciclistica del Vigorelli, pur nella convivenza con altri sport: oltre al football, resteranno gli allenamenti (ma non le partite) di rugby. A maggio scorso l'ultimo annuncio: i lavori, in questa versione più soft del Piano B, cominceranno nell'estate 2015. A Expo inoltrata.

Il cambiamento più evidente riguarderà le sottotribune, che oggi sono chiuse perché inagibili, e che saranno riportate a nuova vita, anche con spazi commerciali, che si aggiungeranno al negozio di biciclette già esistente. Scelte necessarie, probabilmente, anche a garantire la sostenibilità economica della struttura. Sarà rimessa a posto anche la palestra Doria, oggi inutilizzata.