E adesso Sel ricatta Ambrosoli «Rispetti il nostro programma»

Incontro chiarificatore tra Umberto Ambrosoli e i segretari regionali dei partiti di centrosinistra. Giovedì, dopo aver incontrato Di Pietro, il candidato presidente ha dovuto affrontare le pressanti richieste per definire il programma elettorale. Sel, soprattutto, non intende aspettare oltre. Due i temi che il partito di Vendola ritiene non derogabili né contrattabili: il reddito di cittadinanza e le maggiori risorse da destinare al pubblico sia in ambito scolastico sia sanitario. Ambrosoli ha risposto positivamente. «Non ci interessava appoggiare un candidato e un programma preconfezionato, vogliamo definire modalità di condivisione delle ipotesi di governo» spiega il coordinatore regionale di Sel Franco Bordo. «Ci attendiamo la convocazione di un incontro prima dell'Epifania per iniziare a ragionare su un documento programmatico insieme agli altri partiti della coalizione. Reddito di cittadinanza e un differente equilibrio delle risorse da destinare a pubblico e privato – continua Bordo – rappresentano uno stacco chiaro con il passato formigoniano». Non sembra impensierire almeno all'apparenza il feeling manifestato a più riprese da Ambrosoli nei confronti di Mario Monti. «Si è dichiarato distante dalle politiche di Monti – spiega Chiara Cremonesi di Sel – e su questo punto dobbiamo dargli credito. E non mi preoccupo dell'eventuale presenza di montiani nella lista civica di Ambrosoli. Bisogna vedere quanti voti prenderanno rispetto ai nostri candidati». Credito a parte, sembra sempre più evidente che il candidato Ambrosoli sia più che altro preoccupato di non scontentare nell'immediato i suoi compagni di viaggio. Dopo aver tranquillizzato Di Pietro, ora rasserena Sel. Obiettivo, in puro stile prodiano, è tenere insieme una coalizione con anime e percezioni differenti. L'obiettivo stesso di procrastinare la decisione di un programma elettorale era finalizzato a questo.
Ma evidentemente Sel pretende di vedere le carte prima di fare il suo gioco. Sul reddito di cittadinanza pare ad esempio che lo staff di Ambrosoli sia abbastanza cauto. C'è il problema di recuperare le risorse – Sel comunque nega che per finanziario si debba ricorrere alla leva fiscale – e il timore di avvicinarsi troppo alle posizioni di Beppe Grillo. Il leader del M5S lo ha infatti inserito nel suo programma su scala nazionale.

In realtà Sel punta ad una versione ridotta: un reddito di cittadinanza temporaneo - uno o due anni - per disoccupati, inoccupati e lavoratori precari. Si potrebbero così dare 416 euro a persona a oltre 300mila lombardi. Troppo di sinistra per uno come Ambrosoli.

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