Corso Indipendenza, ore 14 di un normale martedì pomeriggio. I giardinetti, tradizionalmente bellissimo polmone verde a disposizione degli abitanti del quartiere, sono semi deserti. A popolarli ci sono per lo più i clochard che consumano il pasto nella vicina Opera San Francesco. Bivaccano tutto il giorno fra le aiuole, rendendo lo spazio verde inaccessibile per mamme, bambini e anziani.
Come se non bastasse, da qualche mese il parchetto è ostaggio dei cantieri della linea M4 della metroolitana. Che hanno creato zone buie, insicure e degradate. Proprio lungo il percorso della nuova metropolitana si snodano i principali problemi di questa parte della città. Dalla centralissima piazza Tricolore - al confine con la Zona 1 - all'aeroporto di Linate.
È tutto un susseguirsi di giardini occupati, palazzi abbandonati e traffico in tilt. Proprio la piazza a ridosso della Prefettura è l'esempio di un snodo importantissimo per la circolazione ormai perennemente paralizzato. Proseguendo si arriva in corso Concordia, il cui viale centrale è chiuso nel tratto fra le piazze Tricolore e Risorgimento. Il risultato è che le macchine sono deviate tutte nella strettoia dei controviali, ormai diventati invivibili. La situazione non migliora nemmeno in corso Indipendenza, anzi proprio qui i comitati di quartiere denunciano da tempo la crisi gravissima che sta colpendo il commercio. Ancora una volta la colpa è dei cantieri che hanno invaso l'area, togliendo spazio e visibilità ai negozi. Come non bastasse, nella stessa strada il Comune ha deciso di tagliare venti alberi per agevolare il lavaggio delle betoniere usate dagli operai, mentre i giardini sono ormai diventati qualcosa che assomiglia a un porto franco.
Andando oltre si arriva poi in corso Plebisciti, chiusa al traffico e praticamente deserta. Qui i problemi principali sono legati alla sicurezza: l'illuminazione pubblica, infatti, manca e per la bellezza dei prossimi sette anni i residenti dovranno vivere all'ombra dei cantieri che rappresentano una perfetto calamita per il degrado. Arrivando in periferia i lavori della metropolitana proseguono lungo viale Argonne, viale Corsica e viale Forlanini. Dove il traffico deviato sulle strade laterali è una trappola quotidiana per gli automobilisti.
Ma non sono solo questi cantieri a preoccupare i residenti della zona. Ci sono anche gli ecomostri di via Sile e via Oglio, che sarebbero dovuti diventare una cittadella a disposizione degli studenti. Entrambi, però, sono rimasti soltanto degli scheletri incompiuti. Il primo sta per essere venduto come albergo perché la burocrazia ne ha di fatto ostacolato lo sviluppo: gli investitori internazionali pronti a rilevarlo si sono ritirati perché le leggi italiane obbligano a fornire dei servizi che non sono compresi negli studentati del resto d'Europa. Il secondo, invece, dopo essere stato presentato in pompa magna come iniziativa per rilanciare l'intero quartiere è rimasto fermo al palo, e nel frattempo sono spariti 1 milione e 200mila euro di fondi pubblici: sono finiti nelle casse della ditta costruttrice che poi è fallita.
Non mancano, naturalmente, nemmeno le storie di ordinaria illegalità. Come quella che da anni ha trasformato piazzale Cuoco e viale Puglie in una terra di nessuno. Tutte le domeniche, infatti, l'area è occupata dal mercatino delle pulci che da un lato intasa la circolazione - anche perché la zona è diventata la base per i molti pullman diretti in Moldavia -, dall'altro favorisce ogni genere di piccolo commercio illegale.
I venditori arrivano con le loro lenzuola bianche e le stendono sull'asfalto per esporre la loro mercanzia. Si tratta in parte di oggetti usati, ma in buona parte anche rubati. E le continue lamentele e denunce avanzate dai cittadini per ora non sono bastate per ristabilire l'ordine e la legalità.
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