Un festival di dieci giorni per il cinema indipendente

Appuntamento con il cinema d'autore con Filmaker, il tradizionale «festival laboratorio» milanese che ha aperto i battenti in questi giorni - fino al 9 dicembre presso Spazio Oberdan, Fabbrica del Vapore, cinema Palestrina - e inaugura la sua diciassettesima edizione con un programma ricco di anteprime nazionali e spazi di approfondimento sul cinema dei nostri giorni.
In programma, inseriti nella sezione competitiva internazionale dedicata al lavoro e ai temi sociali, dieci titoli selezionati tra trecento arrivati da diversi paesi del mondo (al vincitore premio 3000 euro). Tra gli altri El Impenetrabile di Daniele Incalcaterra che arriva in Paraguay per restituire ai nativi la terra che ha ereditato dal padre e scopre che la situazione è molto più complessa di come aveva immaginato. Una vera rivoluzione nel cinema antropologico è invece rappresentato da Leviathan degli americani Verena Paravel e Lucien Castaing Taylor, in cui un viaggio a bordo di un peschereccio si trasforma in un'avventura ai limiti del filmabile e un'interrogazione sui meccanismi dello sfruttamento. Ancora in concorso, ai limiti tra documentario e fiction, A ultima vez qui vi macau dei portoghesi Joao Pedro Rodrigues e Joao Rui Guerra da Mata che inizia come un noir cinefilo e si risolve in un rigoroso documentario sull'eredità coloniale portoghese. Da non perdere i tre esordi femminili vincitori del bando produttivo, in ricordo dell'impegno e della creatività di Silvano Cavatorta, mancato lo scorso anno, indimenticabile direttore del festival sin dalle prime edizioni. La giuria composta da Alina Marazzi, Paola Piacenza e Chiara Lagani ha selezionato tre progetti di registe under 35 - Marta Roberti, autrice di una stop motion d'animazione, Micol Roubini che firma Atlante silvestre e Giada Totaro che con Dolphin Girl ha lavorato con adolescenti con problemi psichici - che hanno messo al centro dei loro lavori il tema della passione che guida la spinta nella vita a fare sempre meglio e a muoversi nella quotidianità del mondo contemporaneo. Tra eventi speciali il film di Alina Marazzi Tutto parla di te, in programma il 30 novembre, appena presentato al festival di Roma, con Charlotte Rampling (nella foto), che indaga il nodo segreto della maternità e In uno stato libero di Paola Piacenza, racconto partecipato e disilluso sulla rivoluzione tunisina. Da non perdere i titoli inseriti nella sezione Milano metropoli che raccontano e ambientano storie nella nostra città, tra cui Storia di Filomena e Antonio di Antonello Branca, che racconta con passione e sensibilità una storia di droga ed emarginazione e Effetto Thioro di Alessandro Penta che tende un ponte tra Milano e un villaggio senegalese.

Chiude il programma la sezione Fuoriformato dedicata alla sperimentazione e all'arte contemporanea, gli omaggi a Giuseppe Bertolucci, Chris Marker e Stephen Dwoskin, e la retrospettiva dedicata al documentarista canadese, precursore dei realiy show, Allan King con un programma di sette opere inedite per l'Italia realizzate tra il 1961 e il 2005m in cui l'autore lavora al confine tra documentario e fiction.

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