Avvocato cassazionista di fama, esperta di diritto societario e bancario, incarichi in società quotate e non (da Mondadori a Mediobanca). Dopo il terremoto giudiziario che una settimana fa ha scosso Forza Italia, con gli arresti del consigliere comunale Pietro Tatarella (già dimesso) e del consigliere regionale Fabio Altitonante che era anche coordinatore cittadino, il direttivo lombardo ha eletto ieri all'unanimità l'onorevole Cristina Rossello commissario a Milano. Per la provincia di Varese l'incarico è stato assegnato al senatore Giacomo Caliendo, ex magistrato e sottosegretario alla Giustizia. «Partiremo subito con una ricognizione di quello che è già stato fatto e per organizzare i passi futuri - spiega Rossello -. Preoccupati per il voto? Gli elettori sanno distinguere le situazioni e conoscono il grado di maturità e la capacità reattiva di Fi: nei momenti di difficoltà ha sempre dimostrato capacità di rimboccarsi le maniche e risolversi i problemi». Sottolinea peraltro che «avere una componente femminile nelle governance ha sempre dato risultati positivi, le donne nel mondo economico e politico importanti possono far bene». Il primo appuntamento operativo domani, una riunione con i consiglieri di Municipio, ci sarà anche la coordinatrice regionale Maristella Gelmini che ha guidato il vertice convocato ieri direttivo all'hotel dei Cavalieri per serrare le fila e fissare gli appuntamenti elettorali da qui al 26 maggio. Per due ore si sono confrontati parlamentari e senatori lombardi, consiglieri comunali e regionali, da Giusy Versace a Michela Vittoria Brambilla, Paolo Romani, gli assessori lombardi Giulio Gallera, Alan Rizzi, i capigruppo locali Gianluca Comazzi e Fabrizio De Pasquale. Tra gli ultimi ad arrivare l'eurodeputata Lara Comi: anche il suo nome è apparso in alcune intercettazioni ma non è indagata. «Rossello e Caliendo sono persone specchiate, oneste e competenti - ha sottolineato Gelmini -. Affrontiamo questa inchiesta con la bandiera del garantismo, per noi un indagato non sarà mai un condannato, ma vogliamo nemmeno lasciare ai 5 Stelle o mettere in secondo piano il punto fondamentale della legalità nella gestione della cosa pubblica. Se dovessero essere accertate responsabilità non sui giornali ma nelle aule giudiziarie, saremo inflessibili. Chi sbaglia paga. E non accettiamo lezioni dai grillini, che essendo a corto di risultati provano a trarre un dividendo di consenso dalle vicende giudiziarie, ma sono giustizialisti a corrente alternata: quando si è trattato di misure che hanno colpito i loro esponenti i toni sono stati ben diversi. Andiamo avanti a testa alta verso il voto».
Silvio Berlusconi chiuderà la campagna a Torino, in Piemonte alle elezioni Ue si sommano le Regionali. Si lavora per una presenza del leader Fi almeno alla conferenza stampa a Milano il 24.
«Lo abbiamo invitato e ci piacerebbe molto averlo qui, in ogni caso Fi a Milano è mobilitata per fare campagna vicino alla gente» chiude Gelmini. Durante il tavolo c'è chi ha minimizzato l'effetto-inchieste sul voto e chi ha sollevato timori per le possibili conseguenze sulle amministrative lombarde.
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