Marco Osnato, deputato milanese di Fratelli d'Italia, dopo la plateale assenza di Giorgia Meloni alla presentazione del candidato Luca Bernardo, il caso è chiuso o no?
«Il caso non riguarda minimamente Bernardo, che ha la stima di Fdi e di Giorgia Meloni, quindi togliamolo dalla questione, che ha valenza nazionale e non è chiusa. Non è solo la poltrona Rai, non è la poltrona, ma il metodo. Stessa cosa è accaduta col Copasir».
Ma Fdi non può avere, sola, tutte le posizioni che venivano lasciate alle opposizioni.
«Quelle veramente di controllo sì. Pretendiamo quelle che per legge vanno all'opposizione».
Ci saranno riverberi locali?
«Può essere, per esempio è stato scelto un candidato politico e non civico in Calabria, al posto della compianta Jole Santelli. E in Calabria noi abbiamo una candidata molto forte».
Ma a Milano? Siete al fianco di Bernardo.
«Certo, alcuni dei nostri lo hanno accompagnato al sindacato di polizia. Io e Riccardo Truppo abbiamo fatto un aperitivo in Duomo con 300 persone. È un candidato che soddisfa tutti i canoni. Ci crediamo molto».
Che impressione le ha fatto? Lo conosceva già?
«Non benissimo, lo sto conoscendo ora. Certo all'inizio sarà forse un pochino ingessato, ma ha le idee molto chiare e dà senz'altro l'impressione di essere un uomo affabile e simpatico, al contrario di Sala devo dire».
Diamo un giudizio politico?
«È un sindaco che ha lavorato molto sull'immagine e sulla gestione di una maggioranza molto variegata, che ha paura di sé; ma non mi sembra che ci sia stata una Milano di Sala. Sfido chiunque a dirmi qual è la Milano di Sala. Si è venduto la Milano dell'Expo e la Milano internazionale che non è sua. La Milano sua è quella dell'aumento delle tasse, mentre si fa le foto sulle poltrone rosse».
Fdi è in campagna? La lista?
«Siamo in campagna certo, con una lista capeggiata da una persona che si può discutere ma è importante, parlo di Feltri. Una lista composita, con persone giovani che scopriremo via-via. La terremo aperta fino all'ultimo, ancora un po' meno di un mese».
Ci sono attriti con gli alleati sui candidati nei Municipi?
«Tutti abbiamo l'ambizione di rappresentare i 9 Municipi, alcuni dei quali piuttosto contendibili. Noi riteniamo di poter avere spazi, anche perché abbiamo fatto un buon lavoro e ci siamo allargati, anche se meno di quanto sarebbe stato possibile. La competizione poi si fa fuori della coalizione».
Ma avete grandi ambizioni.
«L'altra volta abbiamo fatto fatica, siamo stati bravi e seri e oggi i risultati sono diversi, soprattutto per la capacità di Giorgia, ma anche per come ci siamo comportati. Crediamo di poter essere un partito di riferimento».
Intende primo partito del centrodestra a Milano?
«Noi corriamo per vincere sempre, poi se arriveremo secondi non ci toglieremo la medaglia come hanno fatto gli inglesi».
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