Una «Franciacorta in bianco» stavolta brinda ai formaggi

Questo weekend una rassegna sui migliori prodotti caseari. E un itinerario tra chiostri, cantine e trattorie

Una «Franciacorta in bianco» stavolta brinda ai formaggi

A utunno in Franciacorta. Tanto da bere, da mangiare, da vedere. La terra di un grande vino ospita, in questo weekend, i migliori formaggi. In questo caso l'espressione «andare in bianco» assume un significato positivo con la kermesse «Franciacorta in bianco», Castegnato che offre un'opportunità al Viaggiatore Goloso. Verso la meta, togliamoci qualche sfizio.

La prima è al rinnovato ristorante dell'Albereta a Erbusco. Scomparsa la distinzione tra Leone felice (gourmet) e Vistalago (bistrot), ecco il Leone Felice Vistalago. Sempre con Fabio Abbattista ai fornelli, ecco una solida e appetitosa proposta: materie prime d'eccellenza cucinate con tecnica e intelligenza, senza ghirigori, in modo popolare, diretto. Tre menu. Dal banco: hamburger di Fassona; Lobster roll, sandwich con astice e maionese piccante; dalla griglia: asado di Marango con salsa barbecue; galletto alla diavola; dalla cucina: Linguine «Mancini» con sarda di Montisola, finocchietto e briciole di pane; anguilla alla brace con ketchup di albicocche e zenzero.

Da Erbusco, oltrepassiamo la A4 e saliamo al Monte Orfano per una visita, tra spirituale e il carnale, al Convento dell'Annunciata. La struttura è ancora quelle del 1449, quando Giuseppe Barisello e Giacomo Inverardi, frati di Brescia, ottennero dal comune e dal vescovo Pietro Monte, il permesso di costruire un convento sul Monte Orfano, dove un tempo sorgeva la cappella di S. Maria Annunciata. Nel 1452 si costituì la prima comunità, nel 1772 la Repubblica di Venezia cancellò il trecento anni di storia. Solo nel 1960 i Servi di Maria ricostituirono una comunità. Bellissimo chiostro, importanti le opere d'arte: l'Annunciazione del Romanino; un Crocefisso ligneo della scuola di Donatello e un San Sebastiano attribuito al Mantegna. È la «Fondazione Vittorio e Mirella Moretti», cioè i signori Bellavista, a sostenere il Convento e la sua vigna speciale che risale all'anno Mille. Da qui vengono il SS. Annunciata, 100 per cento Chardonnay, e il «Zuanne», dedicato a Gianni (Giovanni, Zuanne) Brera, che durante una passeggiata con Vittorio Moretti trovò diversi vitigni di Merlot.

Alla base del monte Orfano la Trattoria del Gallo ci conforta con la tradizione (e non solo): paniere di affettati nostrani con sott'oli e sott'aceti; bigoli col «pestöm» (impasto di salame fresco); il celebre manzo all'olio con polenta e spinaci. Di nuovo oltre l'autostrada, a Rodengo Saiano alla Bio fattoria Paradello: galline ovaiole, polli, capponi, allevati all'aperto e nutriti con erba e cereali dell'azienda; verdura, ora è la stagione della zucca; frutta, è pronta la confettura di fragole; ottime farine. A Rodengo merita una visita l'abbazia Benedettina Olivetana di San Nicola, fondata dai Benedettini Cluniacensi poco oltre l'anno mille, che costituirono «corte franca», esente da ogni autorità, il priorato di Rodengo. Anche qui, opere di diversi artisti: Gambara, Romanino, Moretto, Cossali.

Alberto Gipponi è uno dei cuochi più vivaci dell'ultima generazione, convinto che l'esperienza sia plurisensoriale. Nel suo Dina coinvolge nella creatività anche il linguaggio: «Da dentro al sacchetto» casoncello crudo ma cotto; «Vi rode il fegato» fegato di Fassona, salsa bordolese, estratto di mela verde, noci e cipolla; «Ma che cavolo!», spuma di cavolo, gelato al wasabi, crumble di nocciole, essenza di May chang. Sempre a Gussago sono un'istituzione le Distillerie Peroni Maddalena della famiglia Andreoli che partirono 50 anni fa con una caldaia in rame a vapore nella penombra di una cantina. Su un colle che domina l'abitato ecco la Santissima, ex complesso domenicano luogo d'arte e cultura. Tutto questo saliscendi merita una merenda alla pasticceria Gallizioli nella storica sede di Collebeato ai margini della Franciacorta: un caffè, un aperitivo e poi croissant, pasticceria mignon dolce e salata.

Infine, parte terminale del viaggio ma non meno golosa, eccoci nella fiera di Castegnato, per «Franciacorta in bianco» da oggi a domenica 13 ottobre.

Tra show, incontri e dibattiti, oltre 60 caseifici, consorzi e rivenditori racconteranno grandi formaggi come il Silter, il Bagoss, il Tombea, il Nostrano Valtrompia, i prodotti dell'arco alpino lombardo ma anche una straordinaria selezione da tutta Italia. E allora, bianco o di un altro colore, buon autunno in Franciacorta.

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