Il Grande fratello sul virus svela che il 40% esce di casa

Registrati tutti gli spostamenti grazie ai cellulari Gallera: isolamento anche per chi ha tosse e influenza

Il Grande fratello sul virus svela che il 40% esce di casa

Un «Grande fratello» sul virus. La Regione ha tracciato gli spostamenti dei lombardi nei giorni di emergenza Coronavirus grazie all'aiuto delle compagnie telefoniche e, dati alla mano, può affermare che «si muove ancora è troppo il 40% della popolazione, non va bene». Il richiamo arriva dal vicegovernatore Fabrizio Sala, che spiega il monitoraggio avviato con le compagnie sui titolari di contratti di telefonia mobile, una lettura che si basa sulla lettura delle celle a cui si agganciano i telefonini. E «fatto 100 la movimentazione della popolazione il 20 di febbraio, prima dell'emergenza - spiega - la curva mostra che ad oggi il calo dei movimenti è stato solo del 60%» e tra ieri e lunedì «è anche aumentato, così non è sufficiente. Le persone sono uscite percorrendo oltre i 300 metri». Il controllo proseguirà nei prossimi giorni anche per valutare la prossima strategia anti contagio.

Tocca ancora all'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera aggiornate il bollettino dei contagi e ribadire che «questa battaglia la vinciamo se ognuno di noi adotta comportamenti virtuosi». E annuncia una stretta sulla sorveglianza delle persone a rischio contagio, questa volta inteso soprattutto nel senso che potrebbero essere quasi asintomatiche e contagiare gli altri. «Stiamo realizzando un percorso e un modello di sorveglianza sia degli oltre 10mila contatti diretti di un caso positivo, che sono stati invitati a stare a casa in isolamento - spiega - ma anche coloro che hanno qualche sintomo influenzale: basta avere un pò di raffreddore o di tosse e si deve stare in casa. Molti sviluppano il virus in modo lieve per loro, ma sono contagiose per gli altri, per questo coinvolgeremo anche i medici di medicina generale per una sorveglianza attiva, con telefonate e l'uso della telemedicina. Abbiamo bisogno che queste due categorie stiano isolate e a casa. Potenzialmente possono essere quelle che rischiano di più sia per sè che di contagiare gli altri». La battaglia «è ancora lunga», i dati «mostrano una crescita costante». I positivi ieri sono saliti a 16.220 (+1.571 in un giorno), i decessi a 1.640 (+220), i ricoverati in terapia intensiva sono 879 (+56) e non in intensiva 6953 (+782). Nella provincia di Milano che conta oltre 3 milioni di residenti i positivi al momento sono 2.326 (in crescita di 343 casi nelle ultime ventiquattro ore), di cui 964 a Milano città.

A Milano, puntualizza Sala c'è una crescita costante su un'area che è molto popolosa, da qui la necessità di un comportamento molto virtuoso dei milanesi, perchè è fondamentale evitare che il contagio si sviluppi qui».

Se le regole per contenere il virus valgono per tutta la Lombardia, «devono valere ancora di più per i milanesi» ha richiamato il governatore Attilio Fontana ringraziando quanti, da Silvio Berlusconi, Moncler o Esselunga che hanno donato dieci milioni di euro per realizzare l'ospedale in Fiera fino a chi ha donato uno o 5 euro «sta aiutando la sanità lombarda a fronteggiare l'emergenza».

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