La traduzione dal milanese della Scapigliatura è «robetta», ma nel senso di piccole cose di pregio, gioiellini. Ma quella dei rubitt, quasi una versione lombarda delle tapas iberiche, è una piccola rivoluzione culturale che nella nostra città intende dare scacco alla deleteria moda degli happy hour. A lanciarla, quattro anni fa, furono la coppia di chef Cesare Battisti e Danilo Ingannamorte, fondatori del ristorante Ratanà. Al bancone, all'ora dell'aperitivo, iniziarono a fioccare prelibatezze in miniatura di tradizione lombarda: dal mini-riso al salto, alle cotolettine, all'assaggino di pasta e fagioli. Il tutto, opvviamente, abbinato a un calice di vino o a un cocktail. I prezzi, pure quelli «mini» sulla stregua delle famigerate tapas: da un euro e cinquanta ai 4/5 euro a porzione. Lanciato il sasso, l'idea dei «rubitt» ha fatto breccia in una Milano della ristorazione sempre a caccia di nuove idee per coniugare qualità e prezzo. Così è nato il menù rubitt del ristorante Dopolavoro dell'Hangar Bicocca, firmato dallo chef Paolo Casanova. Stavolta i piattini son serviti direttamente a tavola e, chi lo desidera, può fare una cena-degustazione di piccole leccornie. Qualche esempio? Il mini-hamburgher e il mini-kebab, così come le sarde in saor e le schie con polenta gialla, tanto per fare onore alle origini venete dello chef. «La parola d'ordine è alta qualità concentrata in piccoli prezzi» dice con orgoglio Battisti che non si pente di non aver brevettato il marchio: «Se abbiamo dato il buon esempio, ben venga». Sulle sue orme ha infatti lanciato il «giovedì dei rubitt» il ristorante Buongusto di via Giacosa, mentre addirittura uno chef stellato, l'uruguaiano Matias Perdomo del ristorante Pont de Ferr, ha aperto sei mesi fa un bistrot interamente a tema. Anche in questo caso dal titolo in milanese, «Rebelot», che sta per allegra confusione. La sfida è nata nel quartiere della movida, i navigli, regno dell'aperitivo e della formula «all you can eat». Una folla di bar che dalle 18 in poi imbandiscono i banconi con gli avanzi del giorno. «Fanno esattamente l'opposto di ciò che dovrebbe essere un aperitivo, ovvero un preludio alla cena - dice Perdomo - mentre noi offriamo piattini gourmet con l'obbiettivo di divertire il palato ma senza rovinare il prosieguo della serata. Se poi il cliente decide di cenare qui può anche farsi un menù degustazione da 12-13 piattini per 60 euro. Altrimenti stuzzica: tre piattini a 15 euro più un drink».
Il successo dei rubitt, che non manca di riferimenti anche con i «cicchetti» veneziani, ha portato la scorsa primavera a una vera e propria kermesse che ha visto in gara le miniprelibattezze di sei chef milanesi: Cesare Battisti, Alice Delcourt, Paolo Casanova, Roberto Okabe, il duo Beniamino Nespor e Eugenio Roncoroni e il pasticcere Luca De Santi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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