L'Accademia dei Filodrammatici premiata da una leggenda del teatro

Mail da Parigi al direttore della scuola: siete grandi pedagoghi

Marta Calcagno Baldini

Una mail, dalla Francia, arriva lo scorso 18 settembre ad Antonia Chiodi, direttore dell'Accademia dei Filodrammatici nonché scuola che esiste a Milano dal 1796 (ha festeggiato nel 2016 i 220 anni): «Chère Madame, pour récompenser votre carrière de pédagogue en art dramatique, la Commission d'attribution du Prix François Florent, dont je fais nécessairement partie, a pris la décision de vous attribuer le Prix François Florent Femmes 2017». Segue un invito a Parigi per ottobre al Théâtre des Bouffes du Nord.

La mail è firmata François Florent, leggenda vivente della pedagogia teatrale che «non essendo a conoscenza di un premio che ricompensi i meriti di chi si applica nella formazione in arte drammatiche», nel 2010 ne ha inventato uno ad hoc: sono stati riconosciuti i meriti di Mme Sonia Simkova, della Facoltà di Teatro di Bratislavia (2010), come di Mme Janine Berdin, professoressa di arti drammatiche al Conservatorio di Lione, fino a Andrzej Strzelecki, rettore all'Accademia superiore del teatro di Varsavia, o Mme Isabelle Pousseur, insegnante al Conservatoire de Liège et à l'Insas-Bruxelles (Belgio) fino a Rafael Ruiz, direttore della Real Escuela Superior de Arte Dramatica a Madrid.

Ora è la volta dell'Italia, e che sia premiata una scuola milanese del tutto privata che fu fondata in epoca napoleonica, rende certamente fieri. La Chiodi, signora in un chiaro stile milanese spontaneamente avverso all'ostentazione, è soddisfatta ma quasi non commenta questo importante risultato: «Sono felicemente sorpresa di questo premio anche perché solitamente non si riconosce un valore ai pedagoghi». A dimostrazione della fiducia che gli allievi ripongono nella scuola del Filodrammatici sono anche le circa centinaia di domande pervenute in Accademia per sostenere l'esame di ammissione al prossimo biennio, che sta per cominciare: 600 ammessi all'esame per 11 posti (contro i 1200 per meno di una trentina al Piccolo e 800 per un gruppo sempre di tre decine circa alla Paolo Grassi). Del resto quella del Filodrammatici è una scuola più piccola, ma che si concentra in particolare sulla formazione degli attori e con una forte apertura verso il resto dell'Europa: un teatro che ha una forte impronta filo-europea, forse anche per le sue origini napoleoniche, e che propone ogni anno diverse nuove produzioni anche drammaturgiche. Che ultimamente hanno attirato l'attenzione anche di Luis Pasqual, il regista spagnolo che varie volte è stato invitato dal Piccolo Teatro: un suo collaboratore ha visto a Milano «Girotondo.

com», produzione del 2016 di Bruno Fornasari, regista del Filodrammatici, e lo ha segnalato a Pasqual. Che lo ha apprezzato, fatto tradurre e che lo porterà in scena al Teatro Liure di Barcellone i prossimi 1,2 e 3 dicembre con il titolo Laronda.com».

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