Giorgio Lambertenghi, ex presidente milanese dei medici cattolici, si candida con gli ex Udc di Enrico Marcora nel Centro Popolare Lombardo a sostegno di Umberto Ambrosoli. E scoppiano le polemiche. Massimo Parise, membro del consiglio dell'Ordine dei Medici di Milano e iscritto all'associazione medici cattolici, attacca Lambertenghi: «Non si rende conto che sta appoggiando un candidato che ha in più di un'occasione ha messo sotto accusa i medici obiettori. Così facendo porta acqua al mulino di idee incostituzionali e inconciliabili con la propria coscienza di medico cattolico». Parise si candida pure lui, ma nello schieramento opposto, Fratelli d'Italia. «La mia scelta è in linea con le mie posizioni di medico e cattolico, Non si tratta di disquisire su scelte economiche o sulla rosa camuna. Qui c'è un problema di coerenza su cui Lambertenghi sta scivolando». Anche Massimo Gandolfini, presidente lombardo dell'associazione nazionale medici cattolici, è chiarissimo: «La scelta di candidarsi con un candidato alla presidenza di Regione che attacca i medici obiettori e sostiene i matrimoni tra gay, è incompatibile con i valori di cui siamo custodi». La questione risale alle dichiarazioni rilasciate nel novembre scorso a Rai News quando Ambrosoli ha citato il fatto che in Lombardia la grandissima maggioranza dei medici si dichiara obiettore di coscienza a proposito della legge sull'aborto. Un'accusa pesante che amplifica quanto già sostenuto da Pd e Sel in Lombardia e a Roma, dove molti consensi ha registrato la proposta del giurista Stefano Rodotà di abolire l'obiezione di coscienza e assumere negli ospedali solo medici non obiettori. Lambertenghi interpellato non si scompone: «Non vedo un problema di coscienza e non credo che Ambrosoli voglia dare seguito a queste affermazioni. Si è dichiarato cattolico e gli credo. Comunque sia se l'attacco ai medici obiettori dovesse far parte di un provvedimento della futura giunta regionale io mi opporrò». Lambertenghi fa parte del gruppo di lavoro del programma sulla sanità lombarda insieme a Gianni Giorgi, attuale commissario straordinario per la sanità nel Lazio. «Nel programma elettorale di Ambrosoli conclude Lambertegnhi - non si parla di contrastare l'obiezione di coscienza per la legge 194 e mi basta questo».
Anche Fabio Pizzul, candidato Pd, frena: «Si è trattato di una dichiarazione precedente la condivisione del programma elettorale, quindi non si tornerà sull'argomento anche se nel Pd qualcuno ha cercato di portare il tema degli obiettori di coscienza nell'agenda del candidato alla presidenza di regione Lombardia».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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