Non solo gallerie private, ma due grandi gruppi industriali rendono Milano una città internazionale anche per l'arte contemporanea. Da una parte Fondazione Trussardi che, sotto la longa manus del curatore Massimiliano Gioni, anche quest'anno ha risvegliato un luogo silente della città con una mostra atipica, quella della coppia americana Allora e Calzadilla nelle sale dell'inaccessibile palazzo Cusani. Dall'altra Pirelli che con l'Hangar Bicocca ha regalato alla città un vero tempio della cultura d'oggi: è di questi giorni l'inaugurazione della mostra antologica Islands di Dieter Roth e Bjorn Roth, dopo la chiusura della bellissima videoinstallazione musicale del giovane islandese Ragnar Kjartansson. Due realtà che nel tempo lasciano un segno profondo, sia pure con format completamente diversi. «Corsara» la presenza di Fondazione Trussardi che non ha mai creato un proprio spazio espositivo ma di volta in volta introduce artisti internazionali in luoghi improbabili della città, dando vita a «corti circuiti» urbani. Stavolta è toccato alla coppia di artisti americani che si era già distinta al padiglione Usa della Biennale veneziana del 2011. Alla Fondazione va anzitutto il merito di aver aperto per un mese uno straordinario palazzo nel cuore di Brera che, come sede del Comando Militare Territoriale di Milano, pare francamente uno spreco coi tempi che corrono. Ad Allora e Calzadilla, invece, il merito di raccontare le mille sfaccetature offerte dai linguaggi della contemporaneità tra suoni, video, installazioni e performance. Due su tutte non mancano di colpire l'immaginario anche del pubblico meno avvezzo. Come le voci liriche che accolgono gli spettatori nel cortile del Palazzo, canti tratti da discorsi dei grandi protagonisti del Novecento; oppure come il pianoforte a coda sventrato da un buco circolare, da cui spunta un pianista in piedi che, spostandosi per la sala, suona, da dietro la tastiera, il quarto movimento della Nona Sinfonia di Beethoven. Con i loro interventi paradossali (trattasi di un'antologica con opere anche datate) i due artisti scandiscono la loro critica alla storia antropologica e sociale sovvertendone le categorie. Per venire maggiormente incontro alla città, una guida distribuita all'ingresso del palazzo barocco descrive passo passo il percorso, condizione imprescindibile per la comprensione dell'arte contemporanea che, parafrasando Robert Storr, si pensa con i sensi e si sente con la mente.
Più radicata sul territorio l'esperienza di Hangar Bicocca che ha rilanciato la sua politica culturale sotto la curatela di Vicente Todoli e le strategie di Antonio Calabrò, responsabile del settore Cultura di Pirelli. Il connubio tra arte, poesia e tecnologia sono l'hardware che è a monte di mostre scenografiche ma anche di alto spessore scientifico.
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