Grande musica in Duomo stasera con un concerto che celebra San Francesco, Karol Wojtyla e ovviamente la cattedrale stessa dove l'iconografia religiosa e la lectio magistralis di Philippe Daverio precederanno l'esecuzione di una serie di pagine composte per l'occasione dalla pianista Cinzia Gangarella ispiratasi al Cantico delle creature.
Il poverello di Assisi sarà al centro di questa «preghiera musicale» che si svolge a partire dalle 21 e al quale la Veneranda Fabbrica ha dato il titolo Cum grande humilitate. L'ente che dal 1387 si preoccupa di curare la manutenzione e preservare la bellezza del Duomo ha voluto concentrarsi quest'anno su un appuntamento di particolare pregio. La serata si aprirà con una lezione di Daverio che approfondirà il tema dell'iconografia francescana per lasciare spazio all'esecuzione musicale.
Ma non sarà soltanto il patrono d'Italia lo spirito di questa serata in un Duomo splendente con il nuovo impianto di illuminazione predisposto dalla «Fabbrica». Il concerto è dedicato a papa Giovanni Paolo II, elevato agli onori degli altari come beato, che - nel suo pontificato - ha rinnovato l'incontro tra fede e cultura credendo profondamente nella musica. «La cultura è un modo specifico dell'esistere e dell'essere dell'uomo» disse Wojtyla accentuando proprio il valore di umanità che traspare anche dai versi di Francesco. «Laudate et benedicete mi' Signore et ringratiate et serviateli cum grande humilitate».
Proprio queste ultime tre parole danno il titolo al concerto di stasera che riveste di inedite armonie il «Cantico» francescano messo da papa Bergoglio - non a caso, Francesco anch'egli - al centro della sua enciclica «Laudato si'» sulla cura della casa comune. Le pagine duecentesche si fondono con una «Cantata per voce solista, coro, pianoforte e percussioni» che danno piena forma a tale intento, traducendo tutto questo in armonia. E se San Francesco ha donato un esempio di amore per la povertà e la gioia di vivere il confronto con il Creato, Giovanni Paolo II è il Pastore che ha aperto la via dei popoli, abbattendo muri e barriere.
Questo richiamo all'universalità risuonerà nel Duomo con la scelta di ripetere l'ultimo verso del Cantico nelle undici lingue più parlate nel mondo. L'uomo è insomma il protagonista del concerto come il poverello di Assisi, nella stessa misura in cui due pontefici lo hanno posto al centro del loro pensiero.
La serata vedrà l'esecuzione della Cantata a cura della Camerata polifonica viterbese «Zeno Scipioni» e dell'Ensemble vocale «Il Contrappunto» diretti da Fabrizio Bastianini con Ottavia Fusco come voce solista, Cinzia Gangarella al
pianoforte, Rocco Bitondo e Edoardo Giachino alle percussioni. L'abito della solista è a cura del premio Oscar Milena Canonero, realizzato da Tiziano Guardini. L'ingresso sarà libero fino ad esaurimento posti a partire dalle 20.30.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.