La storia avventurosa e nobile di un "Uomo del Novecento"

Questa sera alle 18 alla Libreria Bocca presentazione del libro di Giovanna Pesapane: raccolta di documenti e testimonianze sulle vicende del padre Ubaldo, maggiore dell'esercito, dall'8 settembre alla Resistenza, infiltrato a Salò e finito nel lager di Flossenburg

La storia avventurosa e nobile di un "Uomo del Novecento"

Un Uomo del Novecento è il titolo, davvero indovinato, di un libro particolare pubblicato da ABeditore scritto da Giovanna Pesapane che viene presentato questa sera alle 18 da Giacomo Lodetti alla storica Libreria Bocca in Galleria Vittorio Emanuele.
L'autrice racconta una storia - vera - quella di suo padre Ubaldo, maggiore dell'esercito nei drammatici anni della Seconda Guerra Mondiale, fra memoria e monito a conservare la “memoria” che è la pietra angolare indispensabile per costruire su fondamenta solide la “casa del futuro” come ricorda l’autrice citando Papa Giovanni Paolo II “…. senza memoria non c’è futuro…”.

Ed è particolare il libro, che entra a pieno titolo nella collana di memorialistica e testimonianze dell’editore, perché è un racconto in presa diretta, come sottolinea nella prefazione il professor Alessandro Barbero, storico e scrittore, “i documenti parlano” e “fanno rivivere un uomo del Novecento” come il maggiore Ubaldo Pesapane e la sua vita avventurosa nel cuore di un secolo tormentato e tragico, segnato dalle grandi guerre. “Come poteva un ragazzo nato nell’Italietta giolittiana, troppo giovane per partecipare alla Prima Guerra Mondiale, entrato nell’esercito nel 1925, immaginare l’otto settembre, la Resistenza clandestina, i lager nazisti?”, si chiede Barbera.

Eppure questa è la storia narrata come un atto d’amore della figlia verso il padre e verso le giovani generazioni. Così le “carte parlano”: dello sfacelo dell’esercito italiano dopo l’armistizio, dell’orrore quotidiano nel lager di Flossenburg, dell’odissea burocratica a cui vennero sottoposi i reduci dopo il 1945. Ma quella del maggiore Ubaldo Pesapane non è una storia qualunque, “è quella di un eroe”, di un un ufficiale monarchico, sottolinea Barbera “che dopo essere entrato nella Resistenza accettò, d’ordine dei suoi superiori, di arruolarsi nell’esercito di Salò per raccogliere informazioni, ben sapendo il rischio che correva, di un detenuto di Flossenburg che, addetto ai registri, compilò per mesi in segreto un elenco dei morti italiani, sapendo che se scoperto avrebbe pagato con una morte orrenda, e riuscì a salvarlo e riportarlo in Italia dopo la fine della guerra”.


Storia straordinaria di un ufficiale ma soprattutto di un uomo. E Giovanna Pesapane spiega con semplicità esperienze e ricordi di tempi difficili: “Io vivo, anche se dal mio mondo ovattato di adulta-bambina, il suo dramma di italiano e di uomo e ora, dal mondo degli adulti, frugando nella memoria, ho cercato con semplici parole, ma senza inutili forzature dettate dalla mia posizione di figlia, di riportarlo in vita illustrando il suo personaggio: un Uomo del Novecento”.


Giovanna Pesapane è autrice di La ragazza dalla 500 rossa (Libreria Bocca Editore, Milano 2001), Anni Quaranta - I dieci anni che hanno cambiato il mondo (Libreria Bocca Editore, Milano 2010), “La Casa Italiana - Anno 2157” (Medea Editrice Pavia 2012), La pietra della felicità - Dodici Racconti (La Vita)

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